Omelia in occasione della XXII Giornata Mondiale della Vita Consacrata

04-02-2018

Carissimi in questa domenica del tempo ordinario, giorno del Signore ci lasciamo riempire il cuore dalle belle e impegnative parole di San Paolo ai Corinti che abbiamo ascoltato nella seconda lettura:

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!”.

Annunciare il Vangelo è dunque l’impegno fondamentale per ogni battezzato e ogni comunità cristiana. Oggi vogliamo innanzitutto annunciare il Vangelo della vita celebrando in comunione con tutta la Chiesa Italiana la giornata della vita dal titolo suggestivo:” Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”.

I Vescovi nel loro messaggio così si esprimono “I segni di una cultura chiusa all’incontro, avverte il Santo Padre, gridano nella ricerca esasperata di interessi personali o di parte, nelle aggressioni contro le donne, nell’indifferenza verso i poveri e i migranti, nelle violenze contro la vita dei bambini sin dal concepimento e degli anziani segnati da un’estrema fragilità. Egli ricorda che solo una comunità dal respiro evangelico è capace di trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia; una comunità che sa farsi “samaritana” chinandosi sulla storia umana lacerata, ferita, scoraggiata; una comunità che con il salmista riconosce: «Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 16,11).

Di questa vita il mondo di oggi, spesso senza riconoscerlo, ha enorme bisogno per cui si aspetta dai cristiani l’annuncio della buona notizia per vincere la cultura della tristezza e dell’individualismo, che mina le basi di ogni relazione”.

 

Annunciare il vangelo della vita non è il solo modo per fare nostre le parole di San Paolo, ma ci può essere una consacrazione della vita stessa a Dio e alla Chiesa che quest’oggi è così ben rappresentata dalla presenza di tante consacrate e consacrati della nostra diocesi, alcuni di loro rinnovano gli anniversari della loro consacrazione a cui noi ci uniamo con giubilo.

 

Grazie per ciò che siete e ciò che fate nel lavoro apostolico! La nostra Chiesa e la società di oggi ha bisogno di uomini e donne come voi di cui esprimo la gratitudine della nostra Chiesa diocesana.

 

Lasciate però che abbia un particolare pensiero alle Consacrate e ai Consacrati più anziani presenti nelle vostre infermerie, a loro dico: anche oggi che siete segnati dall’età e dalla malattia voi siete comunque fecondi per la Chiesa e per il mondo, la vostra offerta della preghiera è una risorsa inestimabile per la nostra Chiesa.

 

Quest’anno, tutti noi sentiamo l’assenza fisica ma non spirituale del carissimo don Domenico Brandolino, il quale dal cielo non mancherà di intercedere per tutti noi e chiedere ogni grazia spirituale per tutte le vostre comunità che lui visitava e conosceva bene.

 

Vogliamo ora insieme rendere grazie a Dio per il dono che avete ricevuto ed invocare nello stesso tempo, nuove vocazioni tra i nostri giovani.

 

Maria Santissima, modello di Verginità, vi accompagni nel vostro cammino fino all’incontro con lo Sposo nella vita eterna. Amen