Omelia in occasione della Veglia di Quaresima

17-02-2018

Carissimi, vorrei che tutti noi che siamo qui questa sera provassimo a farci una domanda: perché sono qui? Un sabato sera offre tante possibilità di divertimento e svago o di rilassamento, perché passarlo ad una veglia di preghiera?

Ciascuno provi a darsi una risposta personale, io vorrei dare questa: sono qui a pregare per svegliare il mio essere da quel torpore che è l’indifferenza e quel chiudere gli occhi, facendo finta di niente, di fronte a ciò che accade nel mondo d’oggi, al punto che Papa Francesco arriva a dire che stiamo vivendo “una terza guerra mondiale a pezzi!”.

Lasciamoci “prendere a sberle” dal vangelo che abbiamo ascoltato e destarci dal sonno della nostra inerzia e pigrizia per annunciare al mondo il desiderio di pace e fraternità.

In tante parti del mondo c’è razzismo, xenofobia, armi e guerre, profughi e rifugiati, diseguaglianze e violenza contro le donne, fondamentalismo.

Sono molti gli Stati che vivono queste situazioni: Medio Oriente, Africa, compresa la nostra Marsabit, dove mi recherò la prossima settimana, Sud America ecc….

Difronte a tanto male Gesù ci dice: “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati, … Beati gli operatori di pace…”.

Noi credenti siamo portatori di questa beatitudine che viene da Dio attraverso scelte concrete di fraternità, di amore, di giustizia, di condivisione.

Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima 2018 ci invita a guardarci bene dai falsi profeti: “Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro. Quanti uomini e donne vivono incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini!

Altri falsi profeti sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni  “usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti! Questi truffatori che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare”.

Diventiamo operatori di pace e fraternità, costruendo una mentalità nuova, aperta al dialogo e all’accoglienza.

Facciamoci costruttori di ponti e non di muri! Gesù è venuto a liberarci e a portare quella pace vera e profonda che il Profeta Isaia aveva già annunciato, come abbiamo ascoltato nella prima lettura.

Questa Veglia di Quaresima lasci il segno, ciascuno di noi si liberi da tutto ciò che può impedire di volare verso cieli e terre nuove, verso la civiltà dell’amore.

La condivisione dei nostri beni che fra poco saremo invitati a fare sia un segno di una vera conversione e ci accompagni per tutta la Quaresima.

La nostra Chiesa albese diventi sempre più un segno visibile di pace e fraternità per quanti incontriamo per le vie del nostro mondo. Amen.