Omelia in occasione della 55° Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni

Conferimento del Ministero dell'Accolitato a Corrado Bolla, Maurizio Penna e Edoardo Marengo
22-04-2018

Carissimi fratelli e sorelle,

stiamo vivendo il tempo di Pasqua, in cui celebriamo Gesù risorto e vivo in mezzo a noi in attesa del dono dello Spirito Santo.

La IV domenica che stiamo celebrando è detta la domenica del “Buon Pastore” e tradizionalmente la Chiesa celebra la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Il capitolo 10 di Giovanni che abbiamo proclamato nel Vangelo ci presenta Gesù che afferma di sé stesso: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore”.

È un modo solenne e al contempo semplice, in quanto usa una metafora a portata di mano di quanti lo ascoltano, per esprimere il rapporto di amore profondo che lo lega ai suoi discepoli.

Qualche capitolo più avanti Giovanni scriverà: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. (Gv. 15,13)

Un modo diverso per dire la medesima cosa, Gesù ci ama di amore infinito e la nostra personale vocazione nasce dallo scoprimento di questo amore personale per ciascuno di noi.

La giornata di preghiera di quest’anno assume un particolare rilievo in quanto si celebra a pochi mesi dal Sinodo dei Vescovi dal tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale:

Ed è per questo che Papa Francesco nel suo messaggio, in occasione di questa giornata, afferma: “Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale, si tratta di ascoltare, discernere e vivere questa parola che ci chiama dall’alto e che, mentre ci permette di far fruttare i nostri talenti, ci rende anche strumenti di salvezza nel mondo e ci orienta alla pienezza della felicità”.

Questi tre verbi indicati dal Papa: ascoltare, discernere e vivere possono diventare un vero e proprio itinerario spirituale e vocazionale soprattutto per i giovani delle nostre comunità.

Ascoltare il Signore che ci parla attraverso la sua Parola di vita, nella Bibbia, ma anche attraverso gli eventi e gli incontri quotidiani, è il modo migliore per comprendere che cosa il Signore vuole da noi.

Così pure discernere, significa guardarsi dentro e liberarci da tutto ciò che ci impedisce di vedere e comprendere la volontà di Dio nei nostri confronti.

Anche “vivere” è un desiderio che può essere frainteso dalle nuove generazioni, le quali rischiano di trovare vita in stili di vita che portano alla morte interiore se non addirittura a quella fisica, pensate alla vita intesa come sballo! Il vivere, nel suo messaggio il Papa lo intende in questo modo nuovo: “Il Signore chiama ancora a vivere con Lui e andare dietro a Lui in una relazione di speciale vicinanza, al suo diretto servizio”.

Per riuscire a coniugare questi tre verbi dobbiamo offrire ai nostri giovani delle opportunità per essere ascoltati e seguiti nel loro cammino di vita.

Vorrei riaffermare quanto ho già scritto nella mia lettera pastorale Gesù cammina con noi: “Avere un’attenzione privilegiata per i giovani e per le nuove generazioni, maturando ed elaborando insieme a loro, con fiducia e creatività, i nuovi linguaggi della fede, che possano continuare a trasmettere oggi la novità del Vangelo”.

Oggi siamo qui anche per lodare il Signore Gesù, Buon Pastore, per tre giovani adulti che riceveranno il ministero istituito dell’accolitato, come tappa verso il ministero del diaconato transeunte per Maurizio e Corrado e del diaconato permanente per Edoardo.

Il vostro essere qui e aver compiuto questa scelta vocazionale è la testimonianza che il Signore chiama ancora e che voi vi siete messi in ascolto, avete fatto discernimento e vi sforzate di vivere il progetto che Dio ha su ciascuno di voi.

Il ministero che fra poco riceverete vi renderà più prossimi al diacono e al sacerdote durante la celebrazione eucaristica ma vi impone un maggiore impegno nel campo della carità, quel Gesù che servirete sull’altare è lo stesso Gesù che dovrete servire nel povero, nel malato, nello straniero e in quanti incontrerete nel vostro cammino. Sappiate che non siete soli, Gesù cammina con voi e non vi abbandonerà mai.

Dobbiamo pregare e testimoniare come ha detto Gesù, affinché ogni cristiano scopra la sua vocazione.

Recentemente in un video messaggio il Papa a proposito delle vocazioni ha detto: “bisogna far attenzione a «non fare proselitismo» tantomeno si deve «fare campagna elettorale, né campagne di tipo commerciale, perché la chiamata di Dio non rientra nei modelli del marketing. È un’altra cosa». Piuttosto occorre individuare «modi per aprire strade affinché il Signore possa parlare, affinché il Signore possa chiamare».

Con questo spirito affidiamo a Maria Madre del Buon Consiglio patrona del nostro Seminario, Madre di ogni vocazione, in particolare i giovani affinché sappiano realizzare con gioia ogni chiamata compresa quella alla santità. Amen.