Omelia in occasione della XXVI Giornata mondiale della vita consacrata

06-02-2022

Carissimi fedeli tutti,

oggi la nostra Chiesa che è in Alba celebra la Giornata di preghiera per la Vita Consacrata.

Saluto il Can. Franco Ciravegna, Vicario episcopale per la Vita consacrata, e le rappresentanti di diverse comunità religiose presenti nella nostra Diocesi, che oggi rinnovano i loro anniversari di consacrazione alla vita religiosa.

La Parola di Dio che abbiamo proclamata in questa domenica bene si addice a questa nostra celebrazione e ci aiuta a comprenderne il significato più profondo e autentico.

Nella prima lettura il profeta Isaia alla richiesta del Signore che diceva: ”Chi manderò e chi andrà per noi?

Risponde: “Eccomi, manda me!”.

Come non sentire questa chiamata come rivolta a tutti noi e soprattutto a voi carissime religiose. Una chiamata avvenuta molti anni fa, ma che quotidianamente confermate con la vostra vita.

La vostra vita donata al Signore e alla Chiesa, attraverso il carisma della vostra famiglia religiosa, ha trovato un senso pieno ed è diventata un dono per gli altri, per coloro che in diversi modi servite nei diversi campi, dall’educazione all’assistenza passando per la missione e l’annuncio.

Oggi prego con voi, affinché ci siano giovani capaci di ascoltare la richiesta di Dio e come Isaia sappiano dire il loro generoso SI.

Il Vangelo ci offre la capacità di Pietro, dopo una pesca fallimentare, di fidarsi e affidarsi al Signore Gesù tanto da dire: “…ma sulla tua Parola getterò le reti”.

Così è avvenuto per ciascuno di voi care sorelle, sulla “sua Parola” avete gettato la vostra vita ed ora molte di voi oggi sono qui per ringraziare il Signore e per celebrare i giubilei della vostra consacrazione come segno di fedeltà alla vostra prima chiamata.

Tutta la Chiesa vi dice “grazie!”, la vostra presenza è un dono per tutti noi e per tutte le comunità in cui siete inseriti.

Pensando a questa celebrazione mi sono chiesto quale sia il vostro contributo di consacrati e consacrate in questo tempo in cui stiamo celebrando il cammino sinodale?

Pertanto vi invito a camminare insieme nella consacrazione, significa essere consapevoli della chiamata ricevuta, della vocazione condivisa e della vita donata. Fondamentalmente, significa rendersi conto che Dio può essere trovato solo camminando. Da evidenziare, in questo tempo sinodale, anche la convinzione che sia un tempo di grazia e un tempo dello Spirito in cui si incoraggia tutte le persone consacrate a rafforzare la loro consacrazione vivendo questo tempo come un’opportunità per incontrare e stare vicino a Dio e ai loro fratelli e sorelle.

Camminare insieme nell’ascolto della Parola di Dio, questo cammino comune di incontro con Dio può essere fatto solo attraverso l’ascolto: aguzzare l’orecchio per ascoltare lo Spirito, i fratelli e le sorelle con cui si condivide la vita e l’umanità ferita con le sue gioie e i suoi dolori è la migliore garanzia per camminare insieme sui sentieri della fedeltà alla propria vocazione. Molto importanti anche le tre condizioni necessarie per un vero ascolto: reciprocità, rispetto e compassione. La comunicazione sincera, l’empatia per l’altro e l’apertura del cuore per ricevere la verità che lui o lei può comunicarci, sono sempre necessarie. Solo così le persone consacrate possono trovare la via per una crescita autentica e diventare testimoni stimolanti in mezzo a una società che a volte chiude le orecchie alla voce di Dio e al grido dei più deboli.

Camminare insieme in comunione significa che le persone consacrate sono chiamate a essere nella Chiesa e nel mondo in qualità di ‘esperti in comunione’. Una comunione che si deve manifestare con Dio, con coloro con cui condividiamo la vita e con tutta l’umanità. La comunione ecclesiale che non implica uniformità, è il sigillo del discernimento e della verifica del cammino sinodale. Per questo, camminare insieme in unità e armonia invita le persone consacrate a rafforzare la comunione all’interno delle stesse famiglie carismatiche e, soprattutto, nella Chiesa locale, intensificando il coinvolgimento e la partecipazione alla vita diocesana”.

Infine, camminare insieme nella missione significa scoprire la dolce e confortante gioia di evangelizzare e sperimentare contemporaneamente la gioia di credere e la gioia di comunicare il Vangelo. In riferimento alla vita consacrata, sottolineo che camminare insieme nella missione significa rafforzare la corresponsabilità e l’impegno nella missione della Chiesa locale, contribuendo con i propri doni carismatici. Le persone consacrate, dunque, ciascuna con i propri doni e carismi, contribuiscono ad arricchire la missione della Chiesa e persino a rendere possibile che il seme del Vangelo raggiunga aree molto più profonde; costruiscono il corpo di Cristo e sono testimoni del regno nel mondo. In questo modo, sognando insieme, pregando insieme e partecipando insieme, contribuiscono in modo decisivo affinché la Chiesa sinodale non sia un miraggio, ma un vero sogno che può diventare realtà.

Carissimi religiosi e religiose vi affido alla Vergine Santa e ai vostri beati e santi fondatori perché vi custodiscano con la loro intercessione e vi aiutino a rimanere fedeli ai vostri carismi. Amen.