Omelia in occasione della S. Messa esequiale di don Veglio Giovanni

23-06-2021

Carissimi fratelli e sorelle,

siamo in molti questa mattina raccolti … per dare l’estremo saluto al caro confratello don Giovanni, per tutti don Nino, che per trent’otto anni è stato il Parroco di queste comunità (Lequio e Arguello)

Don Nino è tornato nella sua Parrocchia, che amava e sapeva di essere amato dai suoi parrocchiani.

Per molti anni si è diviso fra Lequio e Arguello, dando tutto sé stesso, senza risparmiarsi, come fa il “buon pastore”, per le sue pecore.

Papa Francesco più volte parlando ai sacerdoti li ha invitati ad essere semplici, umili e a confondersi fra la gente che gli era affidata, “sentire l’odore delle pecore”!

Chiunque abbia conosciuto don Nino sa che lui era così. Era un prete credibile, obbediente e affezionato alla sua gente.

Ricordo qualche anno fa, quando mi invitò per la festa della Madonna della Neve nel mese di agosto, per una semplice processione e la celebrazione dell’Eucarestia, rimasi sorpreso dalla partecipazione della gente: bambini, ragazzi, adulti e anziani, una vera festa di popolo.

Quella sera capii quanto voi parrocchiani gli volevate bene e lui era uno di voi nel servirvi con umiltà attraverso il suo ministero sacerdotale.

Comprendiamo bene quanto il Vangelo di oggi ci ha detto:

“Dai loro frutti li riconoscerete”.

È proprio così: voi, cari parrocchiani, rappresentate i frutti di un lungo ministero svolto in mezza a voi da don Nino.

Don Nino era un vero profeta, ha saputo annunciare, più con la sua vita che con le parole, la Parola di Dio, ha saputo effondere la Grazia dei sacramenti e testimoniare con l’esempio la carità.

Vorrei riportare alcuni Grazie che voi parrocchiani gli avete rivolto in occasione del 25° di parrocchia:

“Grazie per tutto quello che fa per i bambini, aiutandoli ad amare e a vivere la fede, per i giovani e gli adulti, spronandoli a vivere ed apprezzare i grandi valori cristiani e sociali, per gli anziani, portando loro il primo venerdì di ogni mese, la consolazione dell’Eucarestia.

Don Nino, noi vogliamo farle sapere che quando la vediamo camminare lungo le strade, solo e assorto, come Gesù sulle strade della Palestina, ci piace pensare che nella sua preghiera e nei suoi pensieri ci siamo anche noi”.

Oggi tutti noi vogliamo aggiungerci a questo Grazie, sapendo che ora don Nino è presso il Padre, e come Abramo cammina con Lui per le vie del cielo e intercede per tutti noi.

Il venir meno della salute lo ha costretto a lasciare la Parrocchia, nonostante ciò ha saputo vivere la sofferenza come dono, nel silenzio e nel nascondimento, senza mai un lamento.

Don Nino, lo sappiamo era di poche parole, ogni volta che lo incontravo, anche recentemente a Rodello e poi venerdì scorso in ospedale a Verduno, amministrandogli l’olio degli infermi, era la preghiera ad occupare il tempo maggiore del nostro colloquiare.

Voglio invitarvi a dire con me grazie al Signore per aver donato alla nostra Chiesa un sacerdote così, alla maniera di San Giovanni Maria Vianney, curato d’Ars e patrono dei Parroci.

Affidiamo a Maria, Madre dei sacerdoti e Madonna della Neve, il nostro caro don Nino, affinché insieme a tutti i santi lo conduca al Figlio suo Gesù il quale lo accoglierà nella pace eterna dicendogli:

Vieni, benedetto del Padre mio, ricevi in eredità il regno preparato per te fin dalla fondazione del mondo…”. Amen!