Omelia in occasione della S. Messa esequiale di don Oreste Germanetto

18-02-2023

Vado a prepararvi un posto… e ritornerò e vi prenderò con me, perché anche voi siate con me, dove sono io” (Gv. 14,2-3).

La “promessa” contenuta in queste parole di Gesù mi ha sempre accompagnato, illuminato e sostenuto, nel cammino della mia vita. È stata una pagina di riferimento costante!”.

Così ha scritto il caro don Oreste nel suo testamento spirituale e noi siamo certi che quella promessa di Gesù si è compiuta perchè noi tutti crediamo che sia così: don Oreste è là presso Dio ad occupare quel posto che il Signore aveva preparato per lui fin dall’eternità.

Siamo in molti, questo pomeriggio, sacerdoti, diaconi religiose e laici a stringerci intorno ai suoi famigliari e ai suoi stretti amici e a coloro che soprattutto in questi ultimi anni di sofferenza si sono presi cura di lui, senza risparmiarsi, fino all’ultimo momento della sua vita.

Don Oreste ha voluto tornare qui dove tutto era iniziato, al suo paese, nella sua Parrocchia di origine.

È nato qui a Bricco di Cherasco il 05 settembre 1942 e, dopo gli studi presso il Seminario di Alba, viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1966 dal mio predecessore Mons. Giovanni Dadone.

Le sue prime esperienze pastorali le ha vissute come viceparroco a S. Stefano Belbo nel 1966 per dieci anni e nel 1977 viene trasferito a Neive Borgonuovo.

Nel 1980 torna a S. Stefano Belbo come Parroco, dove esercita il suo ministero per 16 anni fino al 1996, quando diventerà Parroco della Cattedrale ad Alba.

Rinuncia all’incarico di Parroco nel 2010 per motivi di salute ritirandosi presso il Monastero delle Domenicane come cappellano, dove si è spento il mattino del 16 febbraio 2023.

Una vita intensa, vissuta con semplicità e dedizione, fedele al Signore che lo ha chiamato al sacerdozio, servendo come “Buon pastore” le diverse comunità che gli furono affidate.

Vorrei, ora,  porre l’attenzione sul Vangelo che abbiamo proclamato, che non ho scelto io ma ha scelto lo stesso don Oreste come ha lasciato scritto nel suo testamento: la bella pagina di Luca che ci riporta l’episodio dei due discepoli di Emmaus, i quali tristi tornano da Gerusalemme, un po’ delusi, ma sul loro cammino si affianca Gesù, il Risorto, il quale con pazienza cammina con loro e attraverso la spiegazione delle Scritture e “lo spezzare del pane” ridona fiducia e speranza ai discepoli che con gioia e in fretta tornano a Gerusalemme, dalla Chiesa, e agli Undici riuniti dicono: “ Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”.

Lasciate che immagini don Oreste, non come uno dei discepoli ma come l’alter Christus, cioè colui che ha vissuto il suo ministero di sacerdote e pastore, facendosi come Gesù viandante accanto alla sua gente, ai suoi parrocchiani, ai suoi confratelli sacerdoti.

Come Gesù ha spiegato tante volte le Scritture, come Gesù ogni domenica ha “spezzato il pane”, come Gesù si è fatto compagno di viaggio in tante situazioni difficili della vita di tante persone che bussavano alla sua porta, ridando loro gioia e speranza, facendo sperimentare il volto amico della Chiesa che accoglie tutti e che annuncia la morte e la resurrezione di Gesù.

Grazie don Oreste per la tua testimonianza di vita e di fede, tu sei stato per molti un riferimento sicuro per la vita spirituale e sacramentale.

Ti dice grazie anche il nostro Presbiterio che trovava spesso in te un confratello con cui dialogare ed essere incoraggiato.

Ogni volta che incontravo don Oreste, trovavo una persona attenta alla vita della Chiesa e della Diocesi, che amava tanto, consegnandomi tanti consigli e incoraggiamenti, grazie alla sua saggezza ed esperienza.

Tante volte andavo a trovarlo con l’intento di portargli consolazione e coraggio, ma tornavo a casa rinfrancato e più ricco spiritualmente, perché lui era così, capace di infondere serenità, nonostante la salute precaria che lui ha vissuto con grande spirito di fede e mai con rassegnazione.

Il suo vivere in monastero a servizio della comunità delle Suore Domenicane, ha rappresentato per lui, come spesso mi diceva, un’opportunità per vivere più da vicino un’intensa spiritualità, in attesa di incontrare l’abbraccio di Gesù risorto, la sua cara mamma che non aveva conosciuta, perché mancata dopo pochi mesi dalla sua nascita e i suoi cari, parenti, amici e parrocchiani, e tutto questo per l’eternità.

Affidiamo a Maria, Regina degli Apostoli e Madre dei sacerdoti, il caro confratello don Oreste perché lo accompagni presso il suo Figlio Gesù, a ricevere il premio promesso ai suoi servi buoni e fedeli. Amen.