Omelia in occasione della S. Messa esequiale di don Alberto Maffiodo

30-01-2020

Carissimi fedeli, sacerdoti e diaconi,

celebriamo oggi le esequie del caro confratello don Alberto Maffiodo, all’età di ottantanove anni, ha terminato il suo lungo e fecondo pellegrinaggio terreno. Egli appartiene, così noi amiamo pensare, alla schiera di coloro che spesero senza riserve la loro esistenza per il Regno di Dio, e per questo confidiamo che il suo nome sia ora scritto nel “libro della vita”.

Vorrei introdurmi con le parole tratte dal libro della Sapienza, che abbiamo ascoltato nella prima lettura:

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio…”.

Questa è la prima considerazione che vogliamo fare, don Alberto era un “giusto” nel senso biblico, in quanto ha vissuto tutta la sua vita amando e servendo il Signore e la Chiesa con grande umiltà e semplicità.

Ma vi è un’altra espressione del libro della Sapienza che ci aiuta in questo momento di riflessione: “… Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto”.

Penso in particolare a questi ultimi anni di vita, in cui don Alberto è stato provato da una malattia che lo ha reso muto con la bocca, ma capace di comunicare con i suoi grandi occhi.

Incontrandolo alla Piccola Casa del Cottolengo di Alba, dove è stato assistito e accudito con grande amore da parte delle suore e del personale, ero sempre scosso dal suo sguardo pieno di amore e invitandolo alla preghiera lui rispondeva con prontezza d’animo facendo un segno di croce,  fin quando è riuscito.

Quella prova della malattia vissuta in questo modo è per tutti noi un esempio di vita che ci incoraggia nei momenti difficili della nostra esistenza.

Tutto ciò è gradito al Signore!

Ancora leggiamo nel libro della Sapienza: “…coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell’amore…”.

Queste parole indicano la Speranza di ogni cristiano: la fedeltà alla chiamata del Signore ci conduce all’amore, che è Dio stesso, e in lui noi dimoreremo nella vita eterna.

Nel suo ministero di sacerdote ha servito diverse comunità parrocchiali, ma una parte consistente, più di 25 anni li ha vissuti presso la nostra Casa di Esercizi Spirituali di Altavilla: quanti giovani, quante famiglie, religiosi e religiose hanno abitato per alcuni giorni in quella casa cercando di trovare il Signore ritirandosi nel silenzio e nella preghiera e tutto questo era possibile grazie all’umile servizio e presenza di don Alberto e anche, non possiamo dimenticare, della sorella Maddalena.

Sono convinto che molti di voi sono qui per ringraziare il Signore di aver incontrato nella propria vita questo sacerdote buono e fedele, attento a tutti, specialmente ai poveri.

Il Vangelo di Giovanni ci propone la preghiera sacerdotale di Gesù: “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato”.

Sono certo che il nostro caro sacerdote è tra quelli che Gesù presentava al Padre ed ora è con Gesù a contemplare la Sua gloria e a pregare e a intercedere per tutti noi e per la cara Chiesa di Alba.

Oggi vogliamo confessare la nostra fede nella Resurrezione e crediamo che don Alberto è presso Dio, quel Dio che lui ha annunciato con gioia in tanti anni di ministero sacerdotale, per questo con gratitudine diciamo: grazie Signore per avercelo dato! grazie per tutto il bene che il Signore ha operato per mezzo di don Alberto. Ci ricorda San Girolamo: “È un grande dolore averlo perduto, ma Ti ringraziamo, o Dio, di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa” (San Girolamo, 85, 1). Siamo certi, come credenti che come dice S. Agostino “non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo sempre amarli in Colui che non si può perdere

A Maria Santissima, Regina degli Apostoli e Madre dei sacerdoti affidiamo questo nostro sacerdote affinché lo accompagni presso il Figlio suo Gesù, in paradiso là dove Gesù è andato a preparargli un posto, dove don Alberto canterà in eterno la liturgia celeste, vegliando su tutti noi.   Amen.