Omelia in occasione della Messa esequiale per don Celestino Grillo

15-02-2019

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

Queste sono le parole del vangelo che abbiamo ascoltato che hanno segnato la vita del nostro caro confratello don Celestino Grillo e come abbiamo anche sentito dal profilo della sua vita che ci è stato letto all’inizio della celebrazione.

Siamo in molti qui questo pomeriggio a ringraziare il Signore per aver donato alla sua Chiesa questo sacerdote che si è consumato fino alla fine, anche nel tempo della malattia e della sofferenza per il popolo santo di Dio che lui amava profondamente.

Il Vangelo ci aiuta a tratteggiare la figura di questo uomo di Dio che per tutti noi diventa un modello di vita cristiana.

Don Grillo un discepolo, un missionario, un pastore.

  • Un discepolo: “Chiamati a sé i dodici discepoli….li inviò dopo averli così istruiti”
  • Potremmo riassumere così la sua prima parte della vita, il tempo della scelta vocazionale, della risposta piena e sincera al Signore, della formazione e del discernimento non facile illuminato dalla Parola di Dio e dal dialogo con il suo Vescovo che lo ha portato a partire senza indugio convinto di fare la volontà di Dio.
  • Un missionario: “Ecco io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” Un periodo molto ricco e bello per la nostra “Diocesi senza frontiere”. La gioia di portare il vangelo nella semplicità e nell’impegno quotidiano in una terra lontana ma ricca di speranza, servendo soprattutto i poveri e scoprendo il valore autentico del laicato e del sentirsi popolo di Dio sulla scia del Concilio Vaticano II e realizzando le indicazioni dell’Evangelii Nuntiandi di S. Paolo VI.
  • Un impegno missionario i cui frutti si raccoglievano anche ad Alba in uno scambio continuo di esperienze e incontri.
  • E’ il tempo della missione di quel periodo molto lungo circa trent’anni passati in Brasile a Teofoli Otoni e non solo con gli altri confratelli albesi.
  • Un pastore: “rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Sono gli anni vissuti qui al Divin Maestro come Parroco e quindi pastore di questa comunità. Come tale ha saputo prendersi cura di tutto il gregge che gli era stato affidato, annunciando il vangelo, celebrando la grazia dei sacramenti e testimoniando con forza la carità. Ma c’è un filo conduttore che lo ha accompagnato in tutta la sua lunga vita ed è quella parola evangelica con cui ho iniziato: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Non ha fatto una donazione, ma si è fatto lui stesso dono cioè amore per gli altri là dove il Signore lo ha chiamato ad esercitare il suo ministero. Chiedo al Signore che susciti nella nostra Chiesa preti così: discepoli, missionari e pastori e lo chiedo in particolare per i nostri tre diaconi che prossimamente saranno ordinati nella nostra Diocesi. Era l’entusiasmo di chi ha voluto donarsi fino alla fine e anche la sua sofferenza di questi ultimi anni sono un dono fecondo per tutti noi i cui frutti non mancheranno.
  • Affidiamo a Maria, Madre dei Sacerdoti e Regina degli Apostoli, questo nostro caro fratello nel sacerdozio affinché possa entrare come servo buono e fedele nella pace del Signore Risorto e cantare le lodi del Signore per l’eternità. Amen.
  • Ogni mese recandomi a Rodello ad incontrare i nostri sacerdoti anziani e malati non mancavo mai di scambiare due parole anche con don Grillo il quale mi incalzava dicendomi: cosa possiamo fare? Mi dia qualcosa da fare.
  • La nostra Chiesa ha bisogno di sacerdoti così di questa stoffa, capaci di farsi dono come avviene quotidianamente nelle nostre comunità.
  • Lui era convinto di aver ricevuto grandi doni dalla Provvidenza di Dio: la vita, la fede, la vocazione e quant’altro ed è per questo che si è fatto dono al Signore e alla Chiesa.
  • Credo che moltissimi di voi hanno un ricordo del suo ricco ministero di Parroco fra la gente con quel taglio missionario che certamente si portava dietro dall’esperienza in Brasile.
  • Guarite gli infermi …. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.