Intervento di Mons. Vescovo in occasione dell’incontro con i giornalisti e gli operatori della comunicazione

24-01-2018

L’occasione per ritrovarsi è dettata dalla pubblicazione del messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà il prossimo 13 maggio dal tema: “«La verità vi farà liberi» (Gv. 8,32). Notizie false e giornalismo di pace.”

Oggi è anche la memoria di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti che invochiamo come intercessore per un servizio importante alla verità al quale possiamo associare il nostro Beato Giacomo Alberione che ha proprio nella comunicazione individuato il carisma della sua famiglia paolina.

 

La verità nel campo delle comunicazioni credo sia un tema fondamentale, bombardati da mille messaggi diventa difficile districarsi in una giungla di parole, immagini e video. Sono certo che una sana deontologia professionale stia alla base di questo mestiere così importante. Troppe notizie rimbalzano in tempo reale per cui la verifica diventa quasi impossibile, correndo il rischio che quando una notizia falsa venga smascherata sia già troppo tardi per rimediare i danni fatti alle persone o alle istituzioni che rappresentano.

Dire la verità è un pilastro etico ineludibile da parte di tutti gli operatori della comunicazione e qualora venisse tradita è giusto ricorrere a mezzi legislativi che facciano giustizia e rimedino ai danni commessi.

A maggior ragione penso questo discorso valga per la stampa cattolica.

 

In questo anno, da poco iniziato, celebrerò due anni dalla mia presenza come Vescovo di questa Chiesa che ho avuto modo di conoscere in tutti i suoi aspetti pastorali e territoriali. Confermo il mio apprezzamento per una Diocesi vivace e ricca di storia con un laicato preparato e sacerdoti e diaconi impegnati in tante parrocchie sparse sul nostro bellissimo territorio.

In questi due anni abbiamo cercato con il Consiglio Presbiterale e Pastorale diocesano di rilanciare le Unità Pastorali, intese come comunità di comunità, in un nuovo assetto diocesano che prevede otto vicarie e ventisette unità pastorali.

Nel prossimo futuro ci concentreremo sulla formazione del laici per una loro maggiore responsabilizzazione e l’individuazione di nuovi ministeri laicali proseguendo il cammino iniziato esattamente venti anni fa con la celebrazione del Sinodo Diocesano.

 

Vorrei esprimere alcuni pensieri rispetto alcune problematiche legate al nostro tempo e territorio.

Non possiamo abbassare la guardia sulla piaga sociale del gioco d’azzardo a cui dobbiamo dare una risposta concreta mettendo in rete tutte le realtà esistenti in ambito sociale e sanitario. I numeri che abbiamo letto su Gazzetta d’Alba di questa settimana sono drammatici: 3.054 euro spesi pro capite dagli albesi per il gioco a fronte dei 1.176 euro della media provinciale. Spero che il Comune faccia ancora di più rispetto a quello che ha già fatto, approfittando anche della legge regionale per limitare il più possibile il danno. Legato a questo tema c’è quello dello sballo e della dipendenza da sostanze che pare essere molto presente sul nostro territorio. Non credo che la legalizzazione sia la soluzione migliore ma una rete di agenzie educative che sappiano dare senso alla vita dei nostri giovani, le scorciatoie legislative non aiutano a risolvere certi problemi sociali e sanitari.

 

L’accoglienza dei migranti e dei rifugiati rimane una priorità, pertanto lo sforzo dell’ Ufficio Migrantes e Caritas va sostenuto, senza dimenticare coloro che non avendo ottenuto il permesso di soggiorno vagano per le nostre città senza sapere dove andare e come fare. Collegato a questo esprimo il mio rammarico per non essere riusciti ad approvare lo Ius Soli che avrebbe dato la cittadinanza italiana a tanti ragazzi che sono nati e cresciuti in Italia.

 

Il lavoro è ancora un problema, nonostante alcuni segnali di ripresa, sui quali non possiamo farci ingannare, troppo precariato e troppe assunzioni per pochi giorni o settimane. A questo proposito voglio annunciare che la Diocesi ha dato avvio al progetto Policoro, cofinanziato dalla CEI, che vede la costituzione di una equipe di tre uffici pastorali: Giovani, Caritas e Lavoro che dovrà individuare dei progetti per avviare dei giovani al lavoro.

 

Anche l’Emporio “Madre Teresa” ha preso il suo avvio grazie alla collaborazione di tanti: ecco alcuni dati relativi ai primi due mesi di attività:

280 tessere consegnate, 871 utenti serviti e 10.650 punti mensili. Sono certo che la solidarietà fin qui espressa continuerà grazie alla collaborazione di tutti.

 

Un’ultima questione che mi sta particolarmente a cuore è la recente legge sui DAT.

Si tratta di una questione molto delicata che richiede un approfondimento etico e clinico. Ribadisco che la Chiesa dice no all’accanimento terapeutico e prevede la gradualità della cura.

Ciò che lascia insoddisfatti della nuova legge è la mancanza della possibilità dell’obiezione di coscienza, ledendo un diritto costituzionale, sia per gli operatori sanitari sia per le strutture sanitarie cattoliche. Così come lascia insoddisfatti l’aver cancellato il rapporto medico-paziente, lasciando al solo paziente ogni decisione di trattamento, venendo meno una vera alleanza terapeutica.

Insoddisfacente è anche l’aver stabilito per legge che la nutrizione e l’idratazione siano sempre da considerare una terapia clinica e non un sostegno vitale non rispecchiando così la verità di tanti pazienti che ancora ricevono il cibo e l’acqua. Attenti a fare della “qualità della vita” l’unico criterio per curare e prendersi in carico le persone. Su questi aspetti dovremo compiere uno sforzo educativo e informativo affinché la vita sia sempre promossa e difesa.

 

Alcune notizie di vita Diocesana: domani con la Giornata del Seminario inizieremo a fare memoria di don Natale Bussi, filosofo e teologo, scomparso il 14 marzo di trent’anni fa, che ha segnato con il suo insegnamento e il suo esempio non solo la nostra Diocesi ma tutta l’Italia e la Chiesa intera. A lui domani sarà dedicato un salone del Seminario e presto sarà rieditato il suo testo principale: Il Mistero Cristiano.

 

A febbraio mi recherò in Kenya nella missione di Marsabit dove i nostri fidei donum  a partire da don Venturino, don Tablino, don Molino, recentemente scomparso, e tanti altri hanno operato come veri missionari inviati dalla Chiesa Albese.

Attualmente è presente una missionaria laica Patrizia che continua l’opera dei nostri missionari in collaborazione con la Chiesa locale. È mia intenzione verificare se ci sono le condizioni per intensificare la nostra presenza in quella missione con eventualmente l’invio di qualche altro laico ed un sacerdote. Il viaggio sarà dal 19 al 27 febbraio e mi accompagneranno don Gino Chiesa direttore del Centro Missionario e don Andrea Chiesa direttore dell’ufficio pastorale giovanile e vocazionale.

 

L’ultima cosa riguarda alcune iniziative in riferimento al 40° anniversario dell’elezione a Pontefice di San Giovanni Paolo II il prossimo 16 ottobre.

Come sapete è stato costituito un comitato, cominceremo con un pellegrinaggio diocesano in Polonia dal 18 al 23 giugno, con un convegno e un concerto dopo l’estate e l’intestazione a S. Giovanni Paolo II della piazzetta di fronte alla chiesa di San Giuseppe e l’affissione di un medaglione con il volto del Papa in bronzo.

 

Questo è quanto pensavo di dirvi, altre notizie saranno date al momento opportuno. Colgo l’occasione per ringraziare don Giusto Truglia per il suo servizio Diocesano di direttore dell’ufficio comunicazioni sociali e del sito Web della Diocesi insieme ai suoi collaboratori. Ringrazio anche Gazzetta d’Alba per la puntuale informazione a servizio del nostro territorio e della nostra Diocesi. E grazie a tutti voi per il vostro prezioso compito di servire la verità.

 

+ Marco, Vescovo