La grande gioia della nascita del Salvatore

«Come i pastori siamo raccolti davanti a te per pregarti e offrire i nostri doni che sono le nostre opere di carità  verso i poveri, gli ammalati, e gli esclusi». Così chiude, con una preghiera, l’omelia  di monsignor Marco Brunetti nella Messa della notte di Natale, celebrata nel duomo di Alba. Il vescovo ha riconosciuto quanto «abbiamo bisogno di luce… non sopportiamo di vivere al buio, avvolti dal peccato e dal male», identificando la comunità  cristiana nel «popolo che camminava nelle tenebre» e che «ha visto una grande luce» come profetizzato da Isaia e come è successo ai pastori davanti alla grotta di Betlemme, quando alla vista del Bambino Gesù furono «avvolti di luce», portatrice di gioia e di salvezza.
Di seguito il testo completo dell’omelia:

Natale del Signore – Messa della notte

Omelia del vescovo Marco

Cattedrale di San Lorenzo Alba – 24 dicembre 2022

In questa notte santa, fredda e buia, risuona la Parola di Dio che abbiamo solennemente annunciato e ci richiama alla luce, che è Cristo stesso, nato per noi che da adulto dirà di sé: «Io sono la luce del mondo».
Nella prima lettura il profeta Isaia profetizza: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse»; anche il Vangelo ci rimanda al tema della luce, infatti abbiamo ascoltato la pagina del racconto della natività di Gesù, secondo Luca, che afferma: «C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce».
Del resto abbiamo bisogno di luce e sarà per questo che le nostre piazze, le nostre case e le nostre chiese si illuminano in questo tempo di Natale. Non sopportiamo di vivere al buio, avvolti dal peccato e dal male. Ci capita di trovarci a camminare nella notte. Brancoliamo, a volte vacilliamo. Siamo piccoli e fragili. A Te Gesù che brilli in una grotta affidiamo il nostro grido per liberarci dalle tenebre che ci circondano e sono fitte:
-pensiamo alla «terza guerra mondiale a pezzi» in corso tanto da essere presente sul nostro continente europeo, in particolare alla vicina e martoriata Ucraina;
.pensiamo alle violenze, alle persecuzioni, alle torture, alle stragi di innocenti che si consumano in diverse parti del nostro mondo;
-pensiamo a quanti scappano con mezzi di fortuna via mare o via terra da paesi in guerra e totalitari incuranti dei diritti dell’uomo;
-pensiamo ai disastri ecologici dovuti al cambiamento climatico e alla mancanza di cura della nostra casa comune che porta con sé morti e sfollati;
-e come possiamo dimenticare quanti fanno fatica a vivere il quotidiano per mancanza di un tetto, di un lavoro, di salute o di libertà perché reclusi in carcere.
Queste e tante altre le tenebre che ci avvolgono e sembrano così fitte da soffocarci e lasciarci senza speranza. Con Gesù, luce del mondo, possiamo sperare.
Alla tua luce vediamo la luce! Anche noi come i pastori in quella notte santa ci portiamo davanti al presepe e in adorazione davanti a Gesù, circondato da Maria e Giuseppe, rivolgiamo la nostra umile preghiera:
O Gesù Bambino,

Figlio di Davide, Re dei re,

luce del mondo e Principe della pace,​
siamo raccolti davanti a te, come i pastori,
per pregarti e offrire i nostri doni,
che sono le nostre opere di carità
verso i poveri, gli ammalati e gli esclusi.
Vieni, Signore Gesù,
nella nostra famiglia, benedici ogni membro,
in particolare i bambini, gli anziani e i malati.
Custodiscici nel tuo amore
e rendici felici e capaci di annunciare, come gli angeli a Betlemme, una
grande gioia:
«Oggi è nato il Salvatore!»