Approvato lo statuto dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso

Il vescovo di Alba con padre Catalin (secondo da destra) e alcuni rappresentanti della comunità ortodossa albese.
I tragici eventi dell’ultimo anno, con la guerra in Ucraina, ci hanno posto davanti la drammatica
realtà di due Chiese cristiane sorelle schierate sugli opposti fronti: da una parte la Chiesa ortodossa
di Mosca, che ha appoggiato incondizionatamente l’aggressione russa all’Ucraina, e dall’altra la
Chiesa cattolica, ma anche altre Chiese ortodosse, che hanno condannato chiaramente la violenza di
un popolo sull’altro.
Purtroppo la contrapposizione non è una novità: scismi, divisioni ed eresie, persecuzioni e lotte
fratricide fanno parte della storia del cristianesimo, una macchia che rende poco credibile la
testimonianza evangelica cui i cristiani tutti sono chiamati, secondo la volontà del loro Signore:
«Che tutti siano una cosa sola… perché il mondo creda che tu mi hai mandato», come si esprime
Gesù nella preghiera testamentaria prima di finire in croce (Gv 17,21). Altrettante lotte hanno visto
contrapposti i cristiani con gli ebrei, i musulmani e le altre religioni nel mondo. Tanto da
confondere nelle guerre interessi economici e politici con aspetti culturali e religiosi che spesso
forniscono alibi o supporti a violenze di ogni genere.
In questo campo, la svolta determinante per il cattolicesimo è venuta dal concilio Vaticano II, che
ha orientato i credenti a una visione più fraterna e riconciliante verso le altre Chiese cristiane, oltre
all’invito a percepire i germi di verità e spiritualità anche nelle altre religioni. Il dialogo ecumenico
che si è sviluppato a partire dal Concilio ha dato ovunque frutti copiosi, anche se c’è tanto da fare,
proprio per evitare di contrapporre popoli e nazioni in nome di Dio, mentre le contrapposizioni sono
dettate dal dio denaro, dal dio del potere e dell’egoismo umano che generano violenza.
Espressione del nuovo approccio della Chiesa cattolica è l’istituzione di organismi a tutti i livelli
per sviluppare il dialogo, la conoscenza reciproca tra le Chiese cristiane, la preghiera comune. A
fronte dei grandi gesti di riconciliazione al vertice, avviati da Paolo VI e Atenagora, da Giovanni
Paolo II e gli ebrei, fino all’incontro di Francesco con l’imam musulmano di Al-Azhar, Ahmed Al-
Tayeb, ci sono poi i gesti quotidiani e il cammino di collaborazione tra cristiani di ogni confessione
oltre al mantenimento dei buoni rapporti con le altre religioni. Anche nel piccolo delle nostre
diocesi, per esempio, non ci sono solo le celebrazioni della Settimana di preghiera per l’unità dei
cristiani, ma le Chiese locali hanno dato la possibilità ai cristiani ortodossi di celebrare le loro
liturgie in ex edifici di culto cattolici: così è ad Alba, a Bra, a Neive e a San Damiano d’Asti.
È in questo contesto che si comprende un gesto che può sembrare di semplice burocrazia ecclesiale,
ma che è certamente segno di sensibilità e di crescita ecumenica: il 7 dicembre scorso, il vescovo di
Alba, Marco Brunetti ha approvato lo statuto dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo
interreligioso. Il testo completo lo si trova sul sito diocesano (www.alba.chie sacattolica.it), ma
viene detto esplicitamente che l’attività ecumenica è parte integrante dell’azione pastorale della
Chiesa albese. L’Ufficio, diretto attualmente da don Adriano Rosso, sarà integrato da altri membri
nominati dal direttore e confermati dal vescovo. Scopo dell’Ufficio sarà appunto promuovere la
formazione allo spirito ecumenico e al dialogo, favorire il superamento delle polemiche tra i
cristiani e avviare iniziative comuni, soprattutto di preghiera e di conoscenza del magistero.
Insomma, un cammino lungo e faticoso ma che porterà i suoi frutti se si avrà il coraggio di partire
dall’umiltà della grotta di Betlemme, da quel Bambino che ci apprestiamo ad accogliere come
«annuncio di una grande gioia: oggi per noi è nato il Salvatore».
g.t.
Di seguito diamo il decreto del vescovo Brunetti e il testo integrale dello Statuto:

Prot. Ves. Dec. n. 98/2022

– Volendo conseguire lo scopo di promuovere, organizzare e sostenere l’attività pastorale, con
particolare riguardo al coordinamento degli interessi della Diocesi di Alba, nel campo della
pastorale dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso;

– Sentito il parere del Consiglio episcopale;

– Conforme il can. 94 $$ 1-3 del Codice Diritto Canonico ed alle indicazioni del Sinodo Diocesano
Albese (1998);

con il presente Decreto approva lo Statuto
“Dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso”

Lo Statuto “Dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso”, allegato a questo
Decreto, costituisce parte integrante.

Dato in Alba, dal Palazzo vescovile, 7 dicembre 2022

Il vescovo di Alba
+ Monsignor Marco Brunetti

Il cancelliere vescovile
Sacerdote Sergio Montoya Martin Del Campo

Celebrazione ortodossa a Neive.

Statuto “Dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso”

Articolo 1. Costituzione.

È costituito nella diocesi di Alba l’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso, come previsto
dall’articolo 7 dello Statuto Sinodale degli Uffici per la pastorale.

Articolo 2. Finalità.

L’Ufficio assume come finalità quelle proposte dal decreto «Unitatis Redintegratio», del Concilio
Vaticano Il, e dall’enciclica «Ut unum sint», di San Giovanni Paolo II; e cioè di contribuire al
cammino delle Chiese verso “quella piena unità a cui il Signore le vuole dirigere”, in comunione con
il Vescovo diocesano.

Articolo 3. Membri.
Sono membri dell’Ufficio:

a. Il Direttore è nominato dal Vescovo e rappresenta l’Ufficio in Diocesi, nella Commissione
regionale e nelle iniziative a livello nazionale e internazionale;

b. un numero imprecisato di membri nominati dal Direttore che condividono i principi
dell’ecumenismo cattolico e confermati dal Vescovo.

Articolo 4. Composizione.

I fedeli designati all’Ufficio vengono scelti in modo che siano l’espressione di un pluralismo
ecclesiale sia a livello di scelte di vita (sacerdoti, religiosi, laici), sia di spiritualità (movimenti e
associazioni)’.

I membri dell’Ufficio eleggeranno fra di loro un segretario: egli deve redigere i verbali delle riunioni.
Articolo 5. Durata.

Gli incarichi durano 5 anni.

Articolo 6. Compiti.

I compiti dell’Ufficio, sono i seguenti:

a. Promuovere la formazione di sacerdoti, dei candidati al sacerdozio, religiosi e laici allo
“spirito ecumenico, qualunque sia la loro particolare missione e la loro specifica funzione nel
mondo e nella società”3.

b. Diffondere in diocesi l’attenzione e la dimensione ecumenica nella catechesi nella
predicazione e nell’attività pastorale, evidenziando la centralità di Gesù Cristo e della Parola
di Dio*, consapevoli che l’evangelizzazione della cultura e di ogni aspetto della religiosità è
strumento indispensabile di unità.

c. Favorire il superamento di “ogni polemica con i cristiani appartenenti a Chiese non in piena
comunione con la Chiesa Cattolica”.

d. Adoperarsi “perché le differenze confessionali siano presentate obiettivamente e con competenza”.

e. Promuovere un atteggiamento di dialogo e di fraternità nei confronti di persone che
appartengono a religioni diverse da quella cristiana “testimoniando la propria fede in Cristo e rendendone ragione nella carità, percependo, inoltre, i semi della parola posti da Dio în tutti
gli uomini”? e gli elementi che preparano l’annuncio di Cristo.

f. Intraprendere e/o suggerire “iniziative comuni per il miglioramento del proprio ambiente”*
umano, sociale e spirituale, con persone di confessione o religione diversa.

g. Sensibilizzare al primato assoluto della preghiera quale condizione necessaria e fondamento
dell’unità, e alla conversione del cuore come partenza per un cammino di dialogo.

h. Far conoscere i documenti del magistero cattolico riguardanti l’ecumenismo, la storia del
movimento ecumenico e i principali risultati del dialogo fra le Chiese?.

i. Mantenere i collegamenti con gli organismi regionali, nazionali e internazionali che si
interessano di ecumenismo, partecipando alle riunioni e alle iniziative a cui questi enti
convocano.

j. Animare la “Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani”!°, la “giornata per la conoscenza
e l’approfondimento dell’ebraismo”, la “giornata del Creato” con il correlativo “tempo del
creato”, e ogni altra iniziativa che non possa essere presa in carico da parrocchie o vicarie.

k. Mantenere contatti con organismi anche civili che si occupano di pace e dialogo tra i popoli.

l. Mantenere aggiornata la piattaforma web Sidi della Cei.

Articolo 7. Funzionamento.
Ogni membro dell’Ufficio si impegna a pregare per l’unità dei cristiani.

L’Ufficio viene convocato dal Direttore, almeno tre volte all’anno: una riunione per l’impostazione
del lavoro dell’anno; una per l’organizzazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; e
un incontro per la formazione dei membri.

L’Ufficio cura la collaborazione con gli Uffici pastorali della Diocesi.

Articolo 8.

Il presente Statuto approvato dal Vescovo può essere variato dalla maggioranza assoluta dei membri
dell’Ufficio con l’approvazione del Vescovo.

Articolo 9. Finanze.

L’Ufficio riceve il finanziamento dalla Diocesi, che lo attingerà dai fondi dell’8 per 1000. Le
eventuali raccolte di offerte delle celebrazioni non possono essere devolute per le necessità
dell’Ufficio, ma vanno interamente dedicate all’assistenza di situazioni di difficoltà, a livello
interconfessionale o ecumenico, sia nazionali che internazionali.

Articolo 10. Estinzione.
Spetta al Vescovo la decisione circa l’estinzione dell’Ufficio e circa la cessazione del suo Statuto.

1 Cfr. Sinodo Diocesano Albese 1998, n. 23,
2 Cfr. PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL’UNITA” DEI CRISTIANI, Direttorio per
l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo (1993), n. 43, (da ora [DIR93]). WASLIO O
3 Cfr. [DIR93] n. 58. ATALA
4 Cfr. Sinodo Diocesano Albese 1998, n. 23.
5 Cfr. Ibid.
6 Cfr. Ibid.
7 Cfr. Ibid.
8 Cfr. Ibid.
9 Cfr. [DIR93] n. 47
10 Cfr. [DIR93] n. 41

Il presente Statuto, composto da 10 articoli e firmato in tutte le pagine dal Cancelliere Vescovile,
è parte integrante del Decreto del Vescovo di Alba, prot.Ves.Dec. n. 98/2022.

Alba, dal Palazzo vescovile, 7 dicembre 2022.

Il Cancelliere Vescovile

Sacerdote Sergio Montoya Martin del Campo