Domenica 24 luglio si celebra la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Domenica 24 luglio sarà la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, istituita lo scorso anno da papa Francesco. Annunciata dopo la recita dell’Angelus del 31 gennaio 2021, ricorre ogni quarta domenica di luglio, in prossimità del 26, data in cui si ricordano i santi Gioacchino e Anna, i nonni materni di Gesù. Il tema del 2022 è «Nella vecchiaia daranno ancora frutti» (Sal. 92, 15). Di seguito riportiamo il testo integrale del messaggio del papa; le indicazioni pastorali per celebrare la ricorrenza; la preghiera; il messaggio del cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, rivolto ai vescovi. Inoltre, cliccando qui, è possibile scaricare gli interventi del papa sulla Catechesi della vecchiaia.

Messaggio del Santo Padre Francesco in occasione della II Giornata mondiale dei nonni e degli anziani – 24 luglio 2022
«Nella vecchiaia daranno ancora frutti» (Sal 92, 15 )

Carissima, carissimo!
Il versetto del salmo 92 «nella vecchiaia daranno ancora frutti» (v. 15) è una buona notizia, un vero e proprio “Vangelo”, che in occasione della seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani possiamo annunciare al mondo. Esso va controcorrente rispetto a ciò che il mondo pensa di questa età della vita; e anche rispetto all’atteggiamento rassegnato di alcuni di noi anziani, che vanno avanti con poca speranza e senza più attendere nulla dal futuro.

A molti la vecchiaia fa paura. La considerano una sorta di malattia con la quale è meglio evitare ogni tipo di contatto: i vecchi non ci riguardano – pensano – ed è opportuno che stiano il più lontano possibile, magari insieme tra loro, in strutture che se ne prendano cura e ci preservino dal farci carico dei loro affanni. È la “cultura dello scarto”: quella mentalità che, mentre fa sentire diversi dai più deboli ed estranei alla loro fragilità, autorizza a immaginare cammini separati tra “noi” e “loro”. Ma, in realtà, una lunga vita – così insegna la Scrittura – è una benedizione, e i vecchi non sono reietti dai quali prendere le distanze, bensì segni viventi della benevolenza di Dio che elargisce la vita in abbondanza. Benedetta la casa che custodisce un anziano! Benedetta la famiglia che onora i suoi nonni!

La vecchiaia, in effetti, è una stagione non facile da comprendere, anche per noi che già la viviamo. Nonostante giunga dopo un lungo cammino, nessuno ci ha preparato ad affrontarla, sembra quasi coglierci di sorpresa. Le società più sviluppate spendono molto per questa età della vita, ma non aiutano a interpretarla: offrono piani di assistenza, ma non progetti di esistenza. 1 Perciò è difficile guardare al futuro e cogliere un orizzonte verso il quale tendere. Da una parte siamo tentati di esorcizzare la vecchiaia nascondendo le rughe e facendo finta di essere sempre giovani, dall’altra sembra che non si possa far altro che vivere in maniera disillusa, rassegnati a non avere più “frutti da portare”.

La fine dell’attività lavorativa e i figli ormai autonomi fanno venir meno i motivi per i quali abbiamo speso molte delle nostre energie. La consapevolezza che le forze declinano o l’insorgere di una malattia possono mettere in crisi le nostre certezze. Il mondo – con i suoi tempi veloci, rispetto ai quali fatichiamo a tenere il passo – sembra non lasciarci alternative e ci porta a interiorizzare l’idea dello scarto. Così sale al cielo la preghiera del salmo: «Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia, / non abbandonarmi quando declinano le mie forze» (71,9). Ma lo stesso salmo – che rintraccia la presenza del Signore nelle diverse stagioni
dell’esistenza – ci invita a continuare a sperare: venuta la vecchiaia e i capelli bianchi, Egli ci darà ancora vita e non lascerà che siamo sopraffatti dal male. Confidando in Lui, troveremo la forza per moltiplicare la lode (cfr vv. 14-20) e scopriremo che diventare vecchi non è solo il deterioramento naturale del corpo o lo scorrere ineluttabile del tempo, ma è il dono di una lunga vita. Invecchiare non è una condanna, ma una
benedizione!

Dobbiamo, per questo, vigilare su noi stessi e imparare a condurre una vecchiaia attiva anche dal punto di vista spirituale, coltivando la nostra vita interiore attraverso la lettura assidua della Parola di Dio, la preghiera quotidiana, la consuetudine con i Sacramenti e la partecipazione alla Liturgia. E, insieme alla relazione con Dio, le relazioni con gli altri: anzitutto la famiglia, i figli, i nipoti, ai quali offrire il nostro affetto pieno di
premure; come pure le persone povere e sofferenti, alle quali farsi prossimi con l’aiuto concreto e con la preghiera. Tutto questo ci aiuterà a non sentirci meri spettatori nel teatro del mondo, a non limitarci a “balconear”, a stare alla finestra. Affinando invece i nostri sensi a riconoscere la presenza del Signore, 2 saremo come “olivi verdeggianti nella casa di Dio” (cfr Sal 52,10), potremo essere benedizione per chi vive accanto a noi.

La vecchiaia non è un tempo inutile in cui farci da parte tirando i remi in barca, ma una stagione in cui portare ancora frutti: c’è una missione nuova che ci attende e ci invita a rivolgere lo sguardo al futuro. «La speciale sensibilità di noi vecchi, dell’età anziana per le attenzioni, i pensieri e gli affetti che ci rendono umani, dovrebbe ridiventare una vocazione di tanti. E sarà una scelta d’amore degli anziani verso le nuove generazioni». 3 È il nostro contributo alla rivoluzione della tenerezza, 4 una rivoluzione spirituale e disarmata di cui invito voi, cari nonni e anziani, a diventare protagonisti. Il mondo vive un tempo di dura prova, segnato prima dalla tempesta inaspettata e furiosa della pandemia, poi da una guerra che ferisce la pace e lo sviluppo su scala mondiale. Non è casuale che la guerra sia tornata in Europa nel momento in cui la generazione che l’ha vissuta nel secolo scorso sta scomparendo. E queste grandi crisi rischiano di renderci insensibili al fatto che ci sono altre “epidemie” e altre forme diffuse di violenza che minacciano la famiglia umana e la nostra casa comune.

Di fronte a tutto ciò, abbiamo bisogno di un cambiamento profondo, di una conversione, che smilitarizzi i cuori, permettendo a ciascuno di riconoscere nell’altro un fratello. E noi, nonni e anziani, abbiamo una grande responsabilità: insegnare alle donne e gli uomini del nostro tempo a vedere gli altri con lo stesso sguardo comprensivo e tenero che rivolgiamo ai nostri nipoti. Abbiamo affinato la nostra umanità nel prenderci cura del prossimo e oggi possiamo essere maestri di un modo di vivere pacifico e attento ai più
deboli. La nostra, forse, potrà essere scambiata per debolezza o remissività, ma saranno i miti, non gli aggressivi e i prevaricatori, a ereditare la terra (cfr Mt 5,5).

Uno dei frutti che siamo chiamati a portare è quello di custodire il mondo. «Siamo passati tutti dalle ginocchia dei nonni, che ci hanno tenuti in braccio»; 5 ma oggi è il tempo di tenere sulle nostre ginocchia – con l’aiuto concreto o anche solo con la preghiera –, insieme ai nostri, quei tanti nipoti impauriti che non abbiamo ancora conosciuto e che magari fuggono dalla guerra o soffrono per essa. Custodiamo nel nostro cuore – come faceva San Giuseppe, padre tenero e premuroso – i piccoli dell’Ucraina, dell’Afghanistan, del Sud Sudan…

Molti di noi hanno maturato una saggia e umile consapevolezza, di cui il mondo ha tanto bisogno: non ci si salva da soli, la felicità è un pane che si mangia insieme. Testimoniamolo a coloro che si illudono di trovare realizzazione personale e successo nella contrapposizione. Tutti, anche i più deboli, possono farlo: il nostro stesso lasciarci accudire – spesso da persone che provengono da altri Paesi – è un modo per dire che vivere insieme non solo è possibile, ma necessario.

Care nonne e cari nonni, care anziane e cari anziani, in questo nostro mondo siamo chiamati ad essere artefici della rivoluzione della tenerezza ! Facciamolo, imparando a utilizzare sempre di più e sempre meglio lo strumento più prezioso che abbiamo, e che è il più appropriato alla nostra età: quello della preghiera. «Diventiamo anche noi un po’ poeti della preghiera: prendiamo gusto a cercare parole nostre, riappropriamoci di quelle che ci insegna la Parola di Dio». 6 La nostra invocazione fiduciosa può fare molto: può accompagnare il grido di dolore di chi soffre e può contribuire a cambiare i cuori. Possiamo essere «la “corale” permanente di un grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e il canto di lode sostengono la comunità che lavora e lotta nel campo della vita». 7

Ecco allora che la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani è un’occasione per dire ancora una volta, con gioia, che la Chiesa vuole far festa insieme a coloro che il Signore – come dice la Bibbia – ha “saziato di giorni”. Celebriamola insieme! Vi invito ad annunciare questa Giornata nelle vostre parrocchie e comunità; ad andare a trovare gli anziani più soli, a casa o nelle residenze dove sono ospiti. Facciamo in modo che nessuno viva questo giorno nella solitudine. Avere qualcuno da attendere può cambiare l’orientamento delle giornate di chi non si aspetta più nulla di buono dall’avvenire; e da un primo incontro può nascere una nuova amicizia. La visita agli anziani soli è un’opera di misericordia del nostro tempo!

Chiediamo alla Madonna, Madre della Tenerezza, di fare di tutti noi degli artefici della rivoluzione della tenerezza , per liberare insieme il mondo dall’ombra della solitudine e dal demone della guerra. A tutti voi e ai vostri cari giunga la mia Benedizione, con l’assicurazione della mia affettuosa vicinanza. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me!

Roma, San Giovanni in Laterano, 3 maggio, festa dei santi Apostoli Filippo e Giacomo

Francesco

1 Catechesi sulla vecchiaia. 1-La grazia del tempo e l’alleanza delle età della vita (23 febbraio 2022).

2 Catechesi sulla vecchiaia – 5 . La fedeltà alla visita di Dio per la generazione che viene (30 marzo 2022).

3 Catechesi sulla vecchiaia – 3 . L’anzianità, risorsa per la giovinezza spensierata (16 marzo 2022).
4 Catechesi su san Giuseppe -8 San Giuseppe padre nella tenerezza (19 gennaio 2022).
5 Omelia nella Messa per la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (25 luglio 2021).
6 Catechesi sulla famiglia. 7 I nonni (11 marzo 2015).
7 Ibidem

Indicazioni pastorali per la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Con la celebrazione della sua seconda edizione, la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani entra nell’ordinarietà della prassi pastorale delle nostre comunità ecclesiali e si avvia a diventare una tradizione.
L’attenzione ai nonni ed agli anziani, infatti, non può essere qualcosa di straordinario poiché la loro presenza non è eccezionale, ma un dato consolidato delle nostre società. Il Santo Padre ci invita a prendere coscienza della loro rilevanza nella vita dei nostri Paesi e delle nostre comunità e a farlo in maniera non episodica, ma strutturale. Non si tratta, cioè, di rincorrere un’emergenza, ma di porre le basi per un lavoro pastorale di lungo periodo che ci coinvolgerà per i decenni a venire. Del resto in alcuni luoghi del mondo – specialmente in Europa e America del Nord – essi rappresentano il 20 per cento o più della popolazione. All’interno delle nostre comunità si impone, perciò, un cambiamento di prospettiva, mettendo da parte quei ragionamenti che fanno apparire gli anziani come persone lontane ed estranee di cui occuparci ed abituandoci ad un’attenzione pastorale contrassegnata dall’ordinarietà e dalla progettazione di lungo periodo. Nella prospettiva di un impegno destinato a svilupparsi su tempi lunghi, risultano di particolare rilevanza le catechesi che il Santo Padre sta dedicando alla vecchiaia. Esse offrono una riflessione articolata ed innovativa su questa età della vita e possono essere sia la base del lavoro pastorale immediato in preparazione della Giornata di quest’anno che della programmazione a lungo termine.

Le catechesi ed il messaggio del Santo Padre per la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani sono il cuore del presente kit pastorale e contengono una ricca gamma di indicazioni che potranno essere adoperate, se necessario, adeguandole al proprio contesto.

Sia le catechesi che il messaggio sono reperibili a questo link: http://www.laityfamilylife.va/content/laityfamilylife/it/eventi/2022/ii-giornata-mondiale-dei-nonni-e-degli-anziani.html.

La Giornata di quest’anno si colloca in un tempo particolare, segnato in maniera inaspettata dalla guerra. Nel messaggio, il Santo Padre riconosce un legame tra l’esaurirsi della testimonianza di chi ha vissuto la seconda guerra mondiale e il risorgere del conflitto in Europa. È il motivo per il quale Egli invita i nonni e gli anziani ad essere «artefici della rivoluzione della tenerezza» e a vivere in maniera particolarmente intensa la preghiera per la pace, in Ucraina e non solo.

La missione che il Santo Padre affida agli anziani in questo particolare frangente, manifesta come Egli ritenga che i nonni e gli anziani abbiamo una propria particolare vocazione che li rende una parte rilevante del santo Popolo fedele di Dio. È questa la vera alternativa alla cultura dello scarto: non si tratta di compiere un gesto di carità o elemosinare un trattamento un po’ migliore, ma dell’affermazione della centralità degli anziani nella società e dei nonni nella famiglia.

Di seguito elenchiamo alcune semplici indicazioni che, speriamo, potranno essere di aiuto nell’organizzazione della prossima Giornata, ma siamo sicuri che ciascuno di voi saprà trovare con creatività la maniera più adeguata per celebrarla a partire dal proprio contesto pastorale. Consapevoli della varietà delle iniziative che sono state prese in occasione della prima edizione e di quelle che, speriamo, contrassegneranno anche la seconda, abbiamo elaborato un logo che potrà essere usato liberamente e che permetterà di identificarle con la Giornata. Il l o g o rappresenta un abbraccio e, in allegato, troverete una spiegazione dettagliata. Nella speranza che la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani contribuisca a contrastare la cultura dello scarto e a rendere i nonni e gli anziani protagonisti della vita delle nostre comunità, inviamo un cordiale saluto nel Signore.

Padre Alexandre Awi Mello, I. Sch. e cardinale Kevin Farrel

Segretario e prefetto Dicastero per i laici, la famiglia e la vita

 

Indicazioni pastorali

La visita agli anziani soli

Incontro tra bambini e anziani in alta Langa.

● La seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani sarà celebrata in una situazione nella quale in molti Paesi l’emergenza sanitaria è terminata, ciò permetterà di prendere iniziative con maggiore libertà e di mettere al centro di ognuna di esse l’incontro personale e l’abbraccio.
● Per far giungere a tutti – anche a chi è più isolato – il messaggio di vicinanza e consolazione che la Giornata  vuole esprimere, chiediamo di compiere una visita ai propri nonni e agli anziani soli della propria comunità e di consegnar loro il messaggio del Santo Padre.
● La visita, segno tangibile della Chiesa in uscita, è un modo per ribadire che gli anziani, anche i più soli, sono al centro delle nostre comunità.
● La visita manifesta la scelta personale di alzarsi e andare in fretta verso gli altri (cfr. Lc 1, 39), così come ha fatto Maria per andare a visitare l’anziana Elisabetta.
● La visita può essere l’occasione per portare un dono, ad esempio un fiore, e per leggere insieme la preghiera della Giornata.
● La visita ad un anziano solo è una delle possibilità per ottenere l’Indulgenza Plenaria concessa in occasione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
● L’incontro tra giovani ed anziani, l’amicizia che ne può nascere, è uno dei segni che «Nella vecchiaia daranno ancora frutti».

● Per diffondere il messaggio della Giornata si possono postare sui social le immagini delle visite con l’hashtag #Nonni e Anziani

La preparazione della Giornata con gli anziani

● Gli anziani sono i destinatari principali delle attività della Giornata . A loro è rivolto il messaggio del Santo Padre.
● È importante fare in modo che il maggior numero possibile di anziani partecipino di persona alla liturgia domenicale celebrata in occasione della Giornata.
● Dopo la pandemia, in molti contesti, la partecipazione degli anziani alla messa domenicale è diminuita. Influisce il persistente timore del contagio, ma anche l’abitudine, acquisita durante i vari lockdown, ad assistere alle celebrazioni in televisione oppure online. La Giornata può essere un’opportunità per aiutare gli anziani a ritrovare l’abitudine a partecipare alla Messa in presenza.
● Si possono invitare gli anziani della parrocchia o della propria realtà ecclesiale per un momento di riflessione sul messaggio del Papa per la Giornata , che può essere distribuito a tutti i partecipanti.
● Attraverso le visite agli anziani soli, si può far pervenire il testo del messaggio anche a quelli impossibilitati a partecipare agli incontri.
● Si possono affidare a tutti i nonni e a tutti gli anziani raggiunti in occasione della Giornata le intenzioni di preghiera del Santo Padre accompagnate da quelle particolari della propria comunità.

La preparazione della Giornata con i giovani

● Si possono convocare i giovani della propria comunità qualche settimana prima della Giornata per spiegarla ed essere sicuri che raggiungano con le loro visite il maggior numero di anziani possibile.

● Allo stesso modo si possono incontrare i ragazzi dopo la celebrazione per condividere i frutti degli incontri.
● I giovani possono organizzare campagne social per diffondere i contenuti della Giornata utilizzando l’hashtag #NonnieAnziani.

L’indulgenza plenaria

● La Penitenzieria Apostolica ha promulgato un decreto con il quale si concede l’Indulgenza Plenaria in occasione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
● Per gli anziani, è possibile ottenere l’Indulgenza partecipando ad una delle Messe celebrate in occasione della Giornata.
● Considerato che alcuni anziani non sono in condizione di partecipare di persona alla Messa per motivi di salute, l’Indulgenza è estesa a coloro che vi prendano parte attraverso la televisione, la radio o la rete.
● L’Indulgenza è concessa altresì a tutti coloro i quali, in occasione della Giornata, compiano un ‘opera di misericordia attraverso la visita ad un anziano solo.

Sussidio liturgico

● Una delle messe di domenica 24 luglio sia dedicata alla celebrazione della Giornata con i nonni e gli anziani della parrocchia o della comunità.
● Per favorire la presenza degli anziani alla messa, si possono coinvolgere i membri della comunità per organizzare i trasporti per chi non è in grado di muoversi da solo.
● Durante la celebrazione, i giovani della parrocchia o della comunità possono consegnare ai nonni e agli anziani il messaggio del Santo Padre.
● Il 24 luglio e nei giorni immediatamente precedenti e successivi si possono programmare celebrazioni liturgiche della Giornata all’interno degli ospedali e delle residenze per anziani coinvolgendo, ove possibile e nel rispetto delle norme sanitarie, i membri della parrocchia perché le messe siano opportunamente animate.
● La colletta delle messe della Giornata può essere dedicata al sostegno di progetti in favore di anziani poveri della propria comunità.

Suggerimenti per le preghiere dei fedeli

● Per tutti noi anziani, perché diventiamo artefici della rivoluzione della tenerezza e perché insegniamo a tutti guardare i propri fratelli con lo stesso sguardo che noi rivolgiamo ai nostri cari nipoti. Preghiamo.
● Per i giovani, perché vadano con gioia incontro agli anziani e manifestino loro la tenerezza di Dio. Perché il mondo si riempia della gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! Preghiamo.
● Per tutti noi nonni e nonne, perché anche nella vecchiaia possiamo dare frutti di saggezza per le nostre famiglie e perché impariamo a trasmettere il tesoro della fede ai nostri nipoti ed alle nuove generazioni. Preghiamo.
● Perché tutti noi, nonni ed anziani, non abbiamo paura di intercedere per la salvezza del mondo, così come fece Abramo, perché la pace venga in ogni luogo ed in particolare in Ucraina. Preghiamo.
● Perché la Chiesa, che ovunque oggi celebra la Giornata Mondiale a loro dedicata, sia sempre di più una casa accogliente per i nonni e gli anziani. Per papa Francesco perché il Signore benedica e protegga il suo ministero. Preghiamo.

Benedizione finale

Benedizione della lunga vita
Dio di misericordia,
che a questi tuoi figli hai fatto dono di una lunga vita,
concedi loro la tua benedizione;
fa’ che sentano la dolcezza e la forza della tua presenza:
volgendosi al passato
si rallegrino della tua misericordia
e guardando al futuro
perseverino nella speranza che non muore.
A te lode e gloria nei secoli.

Preghiera per la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Ti rendo grazie, Signore,
per la benedizione di una lunga vita
perché, a chi in Te si rifugia,
concedi sempre di portare frutti.

Perdona, o Signore,
la rassegnazione e il disincanto,
ma non abbandonarmi
quando declinano le forze.

Insegnami a guardare con speranza
al futuro che mi doni,
alla missione che mi affidi
e a cantare senza fine le tue lodi.

Fa’ di me un tenero artefice
della Tua rivoluzione,
per custodire con amore i miei nipoti
e tutti i piccoli che in Te cercano riparo.

Proteggi, o Signore, papa Francesco
e concedi alla Tua Chiesa
di liberare il mondo dalla solitudine.
Dirigi i nostri passi nella via della pace.
Amen.

 

Messaggio ai vescovi del cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita

Vittorio Scelzo, il cardinale Kevin Farrell e Giancarla Panizza, tre dei quattro relatori (manca Maria Francis) intervenuti alla conferenza stampa di presentazione della seconda Giornata dei nonni e dell’anziano, tenutasi il 10 maggio.

Dal Vaticano, 2 giugno 2022

Eminenza Reverendissima,
in occasione del messaggio per la seconda Giornata mondiale dei nonni e degli anziani , il Santo Padre ha scritto che essa «è un’occasione per dire ancora una volta, con gioia, che la Chiesa vuole far festa insieme a
coloro che il Signore – come dice la Bibbia – ha “saziato di giorni”. Celebriamola insieme! Vi invito ad annunciare questa Giornata nelle vostre parrocchie e comunità; ad andare a trovare gli anziani più soli, a casa o nelle residenze dove sono ospiti. Facciamo in modo che nessuno viva questo giorno nella solitudine».

Per rispondere a questo invito, è nostro desiderio che la celebrazione  della Giornata si realizzi, per quanto possibile, in ogni realtà parrocchiale, diocesana o associativa nelle modalità che meglio si adattino alle proprie esigenze pastorali. Per questo motivo, abbiamo elaborato alcuni strumenti pastorali che, ci auguriamo, possano essere di aiuto a coloro che si apprestano ad organizzare iniziative per celebrarla . Si tratta del messaggio del Santo Padre, delle Sue catechesi sul te ma della vecchiaia e della preghiera ufficiale della Giornata, assieme ad alcuni suggerimenti pastorali; li troverà in allegato alla presente e sul sito del nostro Dicastero http://www.laityfamilylife.va/content/laityfamilylife/it/eventi/2022/ii -giornata – mondiale – dei – nonni – e – degli – anziani.html. Sono strumenti agili pensati per consentire a chi lo desidera di
programmare i n maniera adeguata la celebrazione della Giornata e, per questo, La invitiamo ad inoltrare la presente ed i suoi allegati a tutti i vescovi che fanno parte della Conferenza Episcopale o della Struttura
gerarchica orientale che Ella presiede. Consapevoli d ella molteplicità e della varietà delle iniziative che verranno poste in essere, saremmo grati se esse fossero accompagnate dal logo ufficiale della Giornata e dall’hashtag #NonnieAnziani. Nella speranza che la celebrazione della Giornata sia un’occasione per far giungere ai nostri nonni ed ai nostri anziani la vicinanza della Chiesa, Le invio un cordiale saluto in Cristo.

Cardinale Kevin Farrell