Ad Altavilla prima assemblea sul Cammino sinodale diocesano

Questa sera, venerdì 20 maggio, nella casa di Altavilla, si è tenuta la prima assemblea sinodale diocesana con lo scopo di prendere in consegna il documento di lavoro realizzato dalla Commissione diocesana sul Cammino sinodale che sta impegnando la Chiesa locale come la Chiesa universale. Il documento consegnato a segretari e moderatori dei gruppi sinodali, ai membri del Consiglio pastorale diocesano, a sacerdoti e diaconi, è la sintesi di quanto è arrivato dai lavori dei 220 gruppi sinodali e dai questionari diffusi on-line. E su questo ora i gruppi dovranno tornare a lavorare per l’elaborazione di un documento finale.

Nell’introdurre l’assemblea, monsignor Marco Brunetti ha sottolineato come in questo caso « non si è semplicemente parlato di sinodalità ma la si è vissuta, facendo i conti anche con le proprie fatiche. Un’esperienza che sta aiutando a riscoprire la corresponsabilità che viene dalla dignità battesimale».

Il prossimo appuntamento sarà per domenica 19 giugno, sempre ad Altavilla per un ulteriore passo del cammino sinodale: sulla base del documento finale elaborato, individuare le priorità per la nostra diocesi sulle quali riflettere e continuare l’ascolto del popolo di Dio nel prossimo anno pastorale.

Diamo di seguito il testo dell’introduzione all’assemblea del vescovo Marco:

Diocesi di Alba

Introduzione prima assemblea sinodale diocesana

Altavilla, 20 maggio 2022

Carissimi segretari e/o moderatori dei gruppi sinodali,

carissimi membri del Consiglio Pastorale diocesano,

carissimi diaconi e sacerdoti,

grazie per aver accolto il mio invito a questa prima assemblea sinodale diocesana.

Il 16 ottobre scorso abbiamo ufficialmente iniziato il cammino sinodale diocesano con un incontro per aree
pastorali e poi con una solenne celebrazione nel Tempio di San Paolo in cui al termine ho consegnato a tutti​ i presenti la lettera pastorale “Camminiamo con Gesù” – Orientamenti per il Cammino sinodale diocesano.

Da quel giorno è iniziato un vero cammino pastorale costituito da un primo tempo (ottobre – dicembre) in cui si è cercato di spiegare in tutte le vicarie, agli uffici pastorali della diocesi, alle associazioni, ai movimenti e ai gruppi presenti in diocesi e a diverse realtà diocesane e non, in cosa consisteva il cammino sinodale e in particolare la costituzione di gruppi sinodali.

Il secondo tempo del cammino si è realizzato attraverso il lavoro silenzioso ma capillare dei gruppi sinodali,
da dopo l’Epifania fino a Pasqua (gennaio – aprile). Nonostante la pandemia i gruppi si sono trovati e hanno
consegnato i loro contributi.

Come richiesto dalla mia lettera pastorale l’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali ha attivato sul sito
diocesano e su quello di Gazzetta d’Alba un questionario aperto per dare a tutti la possibilità di esprimersi, specialmente a coloro che sono ai margini della Chiesa, oppure addirittura se ne sono andati, talvolta anche a causa nostra.

La commissione diocesana per il sinodo e in particolare i referenti diocesani, Anna Maria Tibaldi e don
Piero Racca, che insieme a tutti gli altri membri, hanno scritto una sintesi di tutti i contributi pervenuti.
Colgo l’occasione per ringraziare l’intera commissione per il lavoro svolto fin ora.

Questa prima assemblea sinodale diocesana ha lo scopo di consegnare a tutti voi la sintesi diocesana, su cui non mi soffermo perché sarà presentata dai due referenti diocesani, ma sarà il testo su cui lavorare
insieme, una sorta di “instrumentum laboris” scritto dalla base, da voi e non da esperti.

Questo testo che avete tra le mani e che ora vi sarà presentato, è un vero strumento di lavoro, non è un
documento, pertanto chiedo a voi segretari o moderatori dei gruppi sinodali, a partire da domani, di riunire
i vostri gruppi e rileggere con loro il testo ed eventualmente inviare osservazioni se nel testo non ritrovate i
vostri pensieri. Badate bene i contributi che avete inviato non sono dei verbali, così pure non è un verbale
la sintesi diocesana, però è importante che le idee di fondo di ciò che si è ascoltato e narrato nei gruppi
sinodali non vada perduto ma sia riportato.

Fra un mese, la domenica pomeriggio 19 giugno, ci ritroveremo, sempre qui ad Altavilla, per lavorare a
gruppi sulla sintesi eventualmente già emendata per individuare alcune priorità per la nostra diocesi che saranno oggetto di ascolto il prossimo anno pastorale.

Lasciate che sottolinei ancora un altro aspetto del cammino sinodale, prima di lasciare la parola a chi
presenterà la sintesi diocesana.

Questo cammino voluto fortemente dal Papa, è un cammino che sta coinvolgendo tutta la Chiesa nel
mondo e in particolare anche le Chiese che sono in Italia.

Il sottoscritto, Anna Maria e don Piero, la scorsa settimana abbiamo partecipato a Roma, ad un incontro fra
tutti i referenti diocesani d’Italia. Eravamo circa 240, fra Vescovi, laiche, laici, religiose, diaconi e presbiteri.

Abbiamo lavorato a gruppi un giorno intero,” full immersion”, sulla bozza della sintesi nazionale che sarà
presentata la prossima settimana all’assemblea dei Vescovi, alla quale saranno presenti anche i preti e i laici
referenti regionali, fra cui la nostra Anna Maria Tibaldi, eletta dai vescovi del Piemonte referente regionale
insieme ad un presbitero di Aosta.

La sintesi nazionale tiene conto di 200 contributi diocesani su 220 diocesi e di 20 contributi di realtà
diverse.

Vi dico queste cose perché ritengo che mentre procediamo nel nostro cammino diocesano dobbiamo
mantenere le orecchie tese a capire che cosa avviene in Italia e nel mondo con il Sinodo universale dei vescovi.

Non siamo un’isola a sé stante ma la nostra chiesa è parte viva di un corpo che è la Chiesa: una, santa,
cattolica e apostolica, il cui capo è Cristo stesso, come ci insegna san Paolo.

Pertanto intendo concludere questa mia introduzione ai lavori di questa assemblea diocesana,
condividendo alcune risonanze del cammino svolto in questo primo anno della fase narrativa e di ascolto
che ho raccolto a Roma ma credo facciano del bene anche a noi.

“Tutta la Chiesa” è la prima risonanza.

Veramente tutta la Chiesa è stata interpellata e chiamata a partecipare. I Consigli diocesani, le vicarie, le
unità pastorali, le parrocchie, i gruppi, i movimenti e le associazioni.

Ma anche realtà diverse come il mondo della politica, delle professioni, della scuola, i luoghi della
sofferenza e della cura, le Caritas e i migranti.

È apparso chiaro per tutti che non c’è nulla che sia veramente fuori, ossia estraneo alla vita della Chiesa, e
che la Chiesa è la casa di tutti, lo è in radice.

È stata come una ventata di freschezza: il soffio dello Spirito che ha rimesso in movimento le nostre
comunità, a volte stanche e ripiegate su sé stesse.

“Un’alba di speranza” è la seconda risonanza.

Nelle sintesi sono arrivate un fiume di lamentazioni o di rivendicazioni e non sono mancate perplessità e
resistenze che occorre continuare ad ascoltare, ma non è mancata una prospettiva propositiva e di
speranza.

Le annose questioni che affaticano il passo: il clericalismo, lo scollamento tra la pastorale e la vita reale
delle persone, la mancanza di organicità nella proposta formativa, l’afasia delle nostre liturgie… sono state
con lucidità registrate. Ma non con un senso di rassegnazione e neppure con i toni accesi della
rivendicazione.

Non si è semplicemente parlato di sinodalità ma la si è vissuta, facendo i conti anche con le proprie
fatiche.

Un’ esperienza che sta aiutando a riscoprire la corresponsabilità che viene dalla dignità battesimale.

“Nell’ascolto della vita e dello Spirito”.

In questo cammino si è scelto di dare spazio all’ascolto. L’ascolto della Parola e l’ascolto della vita.
“Ascoltare che cosa lo Spirito dice alle Chiese” che cosa lo Spirito dice alle nostre comunità, imparando ad
ascoltare quel che viviamo e il vissuto di chi incontriamo.

Riconoscendo nella concretezza delle storie e della vita la presenza del Signore.

Il cammino si apre ora per tutti a ulteriori passi.

Le attese suscitate, le speranze risvegliate sono davvero tante. A noi tutti il compito di non deluderle, di
custodirle e alimentarle nella tenacia e nella pazienza.

Lasciando che sia la Parola a guidarci: la Parola del Signore Gesù che libera da ogni chiusura, «addolcisce i
cuori e illumina lo spirito», conducendoci per vie che forse ancora non conosciamo ma che vogliamo
percorrere insieme, riconoscendoci “discepoli-missionari”.

Buon lavoro e buon cammino a tutti.

Alba, 20 maggio 2022

+Marco, vescovo