Le buone prassi per la tutela dei minori

«I ragazzi ci stanno a cuore e per questo desideriamo che chi lavora con loro sia preparato». Così monsignor Marco Brunetti ha introdotto l’incontro di formazione, in Seminario, guidato da don Gianluca Marchetti su “Le buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia”.

Il sacerdote bergamasco è membro del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori, organismo istituito dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) e, insieme a don Francesco Airoldi, ha curato un fascicolo su queste tematiche reperibile sul sito Internet della Cei.

Monsignor Marco Brunetti durante il suo intervento.

L’incontro albese, tenutosi nella mattinata di sabato 26 marzo, riprende la volontà della diocesi albese a portare avanti la formazione di tutti gli operatori pastorali che hanno ruoli educativi e responsabilità nei confronti dei minori o delle persone con fragilità. Un incontro che, ha annunciato il vescovo Brunetti, proseguirà in autunno con un corso più approfondito, dopo il quale sarà rilasciato un attestato di frequenza.

I partecipanti all’incontro con don Marchetti.

Da parte sua, don Marchetti ha sottolineato come in tema di tutela dei minori e delle persone fragili la Chiesa non si muove sull’onda delle polemiche e delle cronache, ma soprattutto perché la tutela dei minori è nel Dna della Chiesa, risponde a una categoria evangelica dell’attenzione ai piccoli e ai poveri. E storicamente la Chiesa ha svolto sempre un lavoro di avanguardia nell’assistenza e nell’educazione di poveri e minori. Oltretutto le statistiche dimostrano come il novanta per cento degli abusi sui minori si consumano all’interno delle famiglie. Pertanto è un problema non solo ed esclusivamente della Chiesa, ma della società tutta.

Con le sue Linee guida del 2019, la Chiesa italiana ha dimostrato che è stata tra le prime realtà a darsi norme e procedure per combattere gli abusi e tutelare i minori, costruendo una rete di 226 uffici regionali o diocesani appositi e 140 centri di ascolto. Non solo, ma ha coinvolto associazioni e movimenti cattolici nel progetto Safe, riconosciuto dall’Ue per educare e accogliere i minori in ambienti sicuri.

Don Marchetti ha poi elencato tutta una serie di pratiche da fare o non fare negli ambienti educativi delle parrocchie, associazioni e movimenti cattolici, esplicitati molto bene nel sussidio preparato per la Cei e disponibile online.

Da parte sua, monsignor Brunetti ha ringraziato i partecipanti al momento formativo, ricordando che nella nostra Chiesa locale esiste una Commissione per la tutela dei minori (tutti i dati sono sul sito) e che la diocesi di Alba ha incaricato l’associazione Famigliarmente, con sede in via Mandelli, a fungere da centro di ascolto.