Domenica 16 maggio Fulvio Dalpozzo ammesso tra i candidati al diaconato permanente

La nostra chiesa diocesana si prepara a vivere un momento significativo. Domenica 16 maggio, alle ore 16, in Cattedrale, mons. Vescovo accoglierà, con il rito di ammissione, l’aspirante Fulvio Dalpozzo tra i candidati al diaconato permanente. Questo è il primo passo che compie colui che intraprende il cammino verso il diaconato permanente; sarà seguito nel tempo dal conferimento dei ministeri del lettorato e dell’accolitato per giungere poi alla meta dell’ordinazione diaconale.

Fulvio, 56 anni, appartiene alla parrocchia di Narzole; è sposato con figli e svolge il lavoro di professionista nel proprio studio tecnico. Nel suo cammino si è aperto al dono della fede rispondendo concretamente al Signore, insieme alla sua sposa, in parrocchia. Da alcuni anni è anche impegnato nel Rinnovamento nello Spirito in cui svolge con zelo ed entusiasmo i compiti di responsabilità affidati. Dal settembre 2019 ha iniziato il suo percorso formativo, previsto per l’itinerario al diaconato permanente, nel Seminario di Alba. Frequenta i corsi teologici all’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Fossano.

L’ammissione tra i candidati all’ordine del diaconato avviene attraverso un apposito rito liturgico grazie al quale l’aspirante manifesta pubblicamente davanti al Vescovo la sua volontà di offrirsi a Dio ed alla Chiesa nella direzione del diaconato. La Chiesa, da parte sua, lo sceglie e lo chiama perché si prepari a ricevere l’ordinazione e sia in tal modo regolarmente ammesso tra i candidati al diaconato. è un primo riconoscimento ufficiale dei segni positivi della vocazione al diaconato che deve essere confermato nei successivi anni della formazione.

Si entra nel cammino al diaconato perché si esprimono già, in precedenza, delle diaconie, cioè dei  servizi, nella comunità ecclesiale, come per esempio, quelli di lettore, catechista, ministro della santa comunione. Chi verrà ordinato diacono è chiamato al servizio in modo stabile, configurato a Cristo Servo, attraverso il ministero della Parola, della Liturgia, della Carità. Nella chiesa si manifestano diversi servizi che terminano dopo che sono stati compiuti; nel diacono invece il servizio è costitutivo del suo essere ordinato; egli serve perché questa è la sua chiamata che non è legata semplicemente a bisogni o situazioni interpellanti, ma al dono della sua vocazione che si prende cura di tutti e di ciascuno a partire dalla gratuità del Signore Gesù che serve stabilmente.

Attualmente i diaconi permanenti in diocesi sono dodici. Essi esprimono il loro servizio prevalentemente come collaboratori nelle loro parrocchie di origine; altri sono impegnati in ministeri diocesani. Vogliamo guardare al diaconato permanente invitando gli uomini giovani e adulti  a porre questa domanda: come il Signore mi chiede di servire nella vita ecclesiale? In modo comune, come sto già facendo, oppure stabilmente attraverso il ministero ordinato del diaconato? Chi si interroga si consegna al Signore; da questo incontro vivente, potranno scaturire le risposte più sincere da vagliare a da sottoporre al discernimento della chiesa.

Ricordiamo Fulvio Dalpozzo con la nostra preghiera, in modo particolare, domenica 16 maggio, in Cattedrale, con la celebrazione dell’eucaristia, dove mons. Vescovo, attraverso l’Ufficio Diocesano Famiglia, invita tutte le coppie a valorizzare il sacramento del matrimonio a cinque anni dall’esortazione apostolica Amoris laetitia. È un bel contesto per il rito di ammissione al diaconato di Fulvio: il servire della coppia sposata è generativo di ogni diaconia nella chiesa.

Don Franco Ciravegna

Delegato diocesano Diaconato permanente