Dal crocifisso risorto uno stile nuovo di vita. Gli auguri pasquali del Vicario episcopale per la vita consacrata

Carissimi fratelli e sorelle nella vita consacrata,

desidero condividere con voi questo messaggio in vista della Pasqua di risurrezione di Gesù. La parola di Dio è sempre molto concreta perché getta luce su tutte le situazioni della nostra vita, compresa la morte. I Vangeli non mettono tra parentesi le realtà della sofferenza e della morte di Gesù, come se si trattasse di un brutto sogno da dimenticare: “Gesù, chinato il capo, spirò” (Gv 19,30). Ogni nostra sofferenza, ogni morte è pertanto accolta da Dio perché è attraversata da Gesù che non fa un discorso su questi temi; porta invece su di sé la sofferenza e la morte fino al dono totale di sé al Padre sulla croce. Questa consegna di Gesù, attraverso la morte, ha una risposta definitiva: la risurrezione: “Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (Mt 28,9-10), dice il Gesù risorto alle donne. Quei fratelli sono i discepoli di Gesù. È l’unico passo in cui Gesù li chiama così. Questi uomini hanno camminato dietro a Gesù come discepoli; ora sono diventati “suoi fratelli”. La croce e la risurrezione non hanno allontanato Gesù, ma avvicinato.

Il nostro cammino verso la Pasqua deve fare i conti con la realtà quotidiana: gioie, speranze, prove e difficoltà che anche in questo tempo di pandemia ci segnano.  La Pasqua ci invita a guardare le realtà positive e quelle più problematiche. Non ci sono situazioni che ci impediscono di volere bene. Gesù ha donato sé stesso fino alla fine; non si è fermato di fronte alle resistenze del mondo; ha continuato ad amare tutti e ciascuno; il frutto di questo donarsi è la risurrezione. Il Crocifisso risorto ci indica fin da adesso questa strada da percorrere: nella vita di ogni giorno, dona te stesso per amore; non temere; questo è il modo di vivere per sempre.

Chi si lascia raggiungere dall’amore del Crocifisso risorto scopre un nuovo stile di vita. Non si ferma alla fatica del dialogo, ma pone in esso un germe di amore, andando oltre l’abitudine e la normale sopportazione delle situazioni, dando all’altro il proprio tempo perché questa è la via “nuova” che non ha concorrenze. Riconosce anche il dono della fortezza nell’affrontare situazioni talvolta ingrate, che se da una parte possono indurre alla tentazione dello scoraggiamento, dall’altra sono una sfida per esprimere una grandezza d’animo attestante la speranza che viene dalla continua disponibilità a servire. Riscopre il dono della preghiera che ci libera dalla visione ristretta e ci pone nell’orizzonte più ampio del nostro colloquio con il Signore che guida la nostra vita e la nostra storia.

Con i più cordiali auguri pasquali, in unione di preghiera, a voi e alle vostre Comunità, soprattutto ai fratelli e alle sorelle più provati nella salute.

vostro don Franco Ciravegna