RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA
Preghiera di offerta quotidiana
Padre infinitamente buono, so che Tu sei sempre con me, eccomi in questo nuovo giorno. Metti il mio cuore, una volta ancora, vicino al Cuore del Tuo Figlio Gesù, che si offre per me e che viene a me nell’ Eucaristia. Che lo Spirito Santo faccia di me il suo amico e apostolo, disponibile alla sua missione di compassione. Metto nelle Tue mani le mie gioie e le mie speranze, le mie attività e le mie sofferenze, tutto ciò che ho e possiedo, in comunione con i miei fratelli e sorelle di questa Rete Mondiale di Preghiera. Con Maria ti offro questa giornata per la missione della Chiesa e per le intenzioni del Papa e del mio Vescovo in questo mese. Amen
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre Tua e della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio nostro Padre
intenzione del Papa
intenzione dei vescovi
Una Via del cuore al servizio del mondo
Che cos’è l’AdP? Rete Mondiale di Preghiera APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
è un servizio alla Chiesa Cattolica diffuso in tutto il mondo, compatibile con tutti i tipi di associazioni e movimenti, che propone la spiritualità del Cuore di Gesù per aiutare tutti i membri della Chiesa a vivere pienamente il Battesimo e l’Eucaristia nello spirito del sacerdozio comune dei fedeli.
L’ AdP propone tre impegni fondamentali:
l’Offerta quotidiana
la Consacrazione
la Riparazione
Attraverso l’invito a pregare e riflettere mensilmente sulle intenzioni del Papa e dei Vescovi permette di collegare la vita spirituale con la realtà concreta delle «gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono» (GS, 1).
Oggero Norchi can. Renato Maria
Direttore dell’Apostolato della Preghiera
Adorazione di Gennaio 2024
Silvia Paradiso
Diversi ma uniti
G: In questo mese di gennaio siamo qui riuniti per pregare insieme secondo l’intenzione del nostro Santo Padre Francesco che ci invita ad accogliere il dono e il valore della diversità nella Chiesa.
Vogliamo pregare “perché lo Spirito ci aiuti a riconoscere il dono dei diversi carismi dentro le comunità cristiane e a scoprire la ricchezza delle differenti tradizioni rituali in seno alla Chiesa Cattolica”.
Canto iniziale: Spirito Santo, dolce presenza (RnS)
Spirito Santo, dolce presenza, vieni a fonderci con la tua volontà.
Consolatore, luce del cuore, soffia la tua vita dentro noi.
Inebriaci di te, del tuo amore.
Spirito santo, Spirito di Gesù, adesso tu manda noi ad infiammare la terra.
Spirito santo, rendici uno in te, usaci come vuoi, con la tua grazia.
Spirito Santo, testimone celeste donaci sapienza e verità.
Promessa del Padre, sorgente di grazia, vieni a dimorare dentro noi
Inebriaci di te, del tuo amore.
Scendi su di noi, scendi su di noi, Tu che sei l’Eterno (4 v)
Spirito santo, Spirito di Gesù, muoviti dentro noi per rinnovare la terra.
Spirito santo, rendici uno in te, usaci come vuoi, usaci come vuoi. Spirito santo…
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12,4-11)
L’unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.
Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.
G: Riflettiamo in silenzio:
L’esperienza più bella è scoprire di quanti carismi diversi e di quanti doni del suo Spirito il Padre ricolma la sua Chiesa! Questo non deve essere visto come un motivo di confusione, di disagio: sono tutti regali che Dio fa alla comunità cristiana, perché possa crescere armoniosa, nella fede e nel suo amore, come un corpo solo, il corpo di Cristo. Lo stesso Spirito, che dà questa differenza di carismi, fa l’unità della Chiesa. È sempre lo stesso Spirito. Di fronte a questa molteplicità di carismi, quindi, il nostro cuore si deve aprire alla gioia e dobbiamo pensare: “Che bella cosa! Tanti doni diversi, perché siamo tutti figli di Dio, e tutti amati in modo unico”. Guai, allora, se questi doni diventano motivo di invidia, di divisione, di gelosia! Come ricorda l’apostolo Paolo nella sua Prima Lettera ai Corinzi, al capitolo 12, tutti i carismi sono importanti agli occhi di Dio e, allo stesso tempo, nessuno è insostituibile. Questo vuol dire che nella comunità cristiana abbiamo bisogno l’uno dell’altro, e ogni dono ricevuto si attua pienamente quando viene condiviso con i fratelli, per il bene di tutti. Questa è la Chiesa! E quando la Chiesa, nella varietà dei suoi carismi, si esprime in comunione, non può sbagliare: è la bellezza e la forza del sensus fidei, di quel senso soprannaturale della fede, che viene donato dallo Spirito Santo affinché, insieme, possiamo tutti entrare nel cuore del Vangelo e imparare a seguire Gesù nella nostra vita.
(Papa Francesco, Udienza generale 1/10/ 2014)
Esistono nella Sposa di Cristo gioielli senza numero… fucine di santi e di eroi, dottrine stupende, miracoli senza numero di bene, tutti frutti di carismi elargiti dallo Spirito Santo attraverso i secoli. Per essi, per ciò che rappresentano – e cioè, una Parola di Gesù, un suo atteggiamento o altro – per le famiglie religiose che li incarnano, la Chiesa appare ed è un ‘Cristo dispiegato nei secoli’” .
(C. Lubich, Il Movimento dei Focolari e la Famiglia francescana, in P. Monaco (ed.),
Consacrati per l’unità. Chiara Lubich e i carismi, Città Nuova, Roma 2010)
La diversità è costitutiva dell’unità ed è essenziale alla comunione, così come l’alterità è essenziale all’identità. La diversità nella chiesa e tra le chiese appartiene all’humus del cristianesimo e non va eliminata: sempre lo stesso Spirito manifesterà, nelle diverse persone e culture, comprensioni plurali, differenziate, dell’unico volto di Cristo. Non si tratta di cercare nell’altro ciò che vi è di più simile a me e al mio ambito religioso e culturale – questa sarebbe la smentita più netta del dialogo – bensì di cogliere l’altro e di accoglierne l’alterità, cessando di vedere in lui solo ciò che mi assomiglia e che riesco a comprendere. Il pluralismo cristiano non scade a relativismo se non si dimentica che tra me e l’altro, tra la mia chiesa e l’altra o le altre chiese sempre deve regnare, come terzo salvifico, Gesù Cristo.
(E. Bianchi, “Un solo Dio, molti modi per dirlo”, La Stampa, 25 settembre 2004)
Dalla prima comunità di Gerusalemme fino alla parusia, le Chiese di Dio, fedeli alla fede apostolica, celebrano, in ogni luogo, lo stesso mistero pasquale. Il mistero celebrato nella liturgia è uno, ma variano le forme nelle quali esso è celebrato. È tale l’insondabile ricchezza del mistero di Cristo che nessuna tradizione liturgica può esaurirne l’espressione. «Il sacro Concilio, in fedele ossequio alla tradizione, dichiara che la santa Madre Chiesa considera con uguale diritto e onore tutti i riti legittimamente riconosciuti, e vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati».
(Dal Catechismo della Chiesa cattolica, 1200 e ss.)
G: Preghiamo insieme cantando il ritornello: Nuova umanità oggi nasce da chi crede in lui. Nuovi siamo noi, se l’amore è la legge di vita. Figli siamo noi, se non siamo divisi da niente. Vita eterna c’è, quando lui è dentro noi.
L1: Preghiamo perché sappiamo riconoscere la ricchezza delle diverse tradizioni liturgiche e dei diversi riti attualmente in uso nella Chiesa: quello romano, ambrosiano, bizantino, alessandrino o copto, siriaco, armeno, maronita e caldeo.
L2: Preghiamo perché possiamo vivere l’unità nella diversità, nella comunione fraterna, senza desiderare una rassicurante uniformità, ma rispettando e apprezzando le differenze nelle quali si esprime la stessa fede.
L3: Preghiamo per diventare capaci di riconciliazione, superando durezze e intolleranze e liberandoci da ogni meschinità e paura che ci conduce alla divisione.
L4: Preghiamo perché il Signore continui a donare alla sua Chiesa la varietà dei carismi che sono necessari per la sua edificazione: la profezia, il potere di guarigione, il discernimento degli spiriti, il linguaggio di sapienza, saggezza e conoscenza.
L5: Preghiamo affinché sappiamo riconoscere, custodire e far crescere i carismi che il Signore dona a ciascuno per l’utilità di tutti, non cercando un tornaconto personale, ma solo la volontà di Dio e la crescita del Suo Regno.
L6: Vogliamo chiedere perdono per tutte le volte che non abbiamo saputo accogliere i carismi dei nostri fratelli e ci siamo lasciati vincere dall’invidia, dal rancore, dalla gelosia, dalla divisione.
G: Concludiamo con la preghiera che Gesù ci ha insegnato, riconoscendoci fratelli nella nostra diversità, perché figli dello stesso Padre:
Padre nostro
Canto finale: Dove la carità (M. Frisina)
Dove la carità è vera e sincera, là c’è Dio.
Dove la carità perdona e tutto sopporta.
Dove la carità benigna comprende e non si vanta,
tutto crede ed ama e tutto spera la vera carità.
Ci ha riuniti in uno l’amore di Cristo:
esultiamo e rallegriamoci in lui,
temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci tra noi con cuore sincero.
Quando tutti insieme noi ci raduniamo
vigiliamo che non sian divisi i nostri cuori,
non più liti, non più dissidi e contese maligne,
ma sia sempre in mezzo a noi Cristo Signore.
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