Il messaggio del Vescovo per l’inizio delle attività di catechesi

IL MESSAGGIO DEL VESCOVO PER L’INIZIO DELLE ATTIVITÀ DI CATECHESI

Alla cortese attenzione di tutti i sacerdoti e diaconi della Diocesi, in particolare dei parroci e dei loro collaboratori

Carissimi, sulla soglia di un nuovo anno pastorale, in un tempo ancora fortemente segnato dalla pandemia da covid-19 e dalle sue dolorose conseguenze, desideriamo proporre e condividere alcune semplici indicazioni per la ripartenza delle attività parrocchiali, in particolare dei percorsi di catechesi per l’iniziazione cristiana e di educazione alla fede di bambini, adolescenti e giovani e delle iniziative oratoriali rivolte ai minori. (Semplificando un po’, e seppur con ordine sparso, le indicazioni potrebbero rispondere sostanzialmente alle domande: chi, come, quando, dove, perché?).

Mentre torniamo a ribadire la necessità di attenersi scrupolosamente alle disposizioni nazionali e regionali, civili ed ecclesiastiche volte a contenere e – ci auguriamo presto – a superare la situazione pandemica, sentiamo forte l’urgenza di mettere in campo con creatività ogni strategia di bene, per evitare che siano la paura e l’apatia i sentimenti a prevalere e paralizzare, facendo sentire invece la nostra prossimità a tutti, quale prolungamento e trasparenza della stessa cura che Dio ha per ogni creatura, soprattutto per chi è più fragile e ferito dalla vita; avendo a cuore la dimensione spirituale dell’esistenza, custodendo e coltivando buone relazioni e facendocene carico, cosicché la crisi del momento possa far sorgere una vera opportunità per una conversione ecclesiale che consenta di trovare maggiore aderenza alla vita delle persone e maggiore efficacia nella stessa azione pastorale: «Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla!» (Francesco, Omelia di Pentecoste, 31 maggio 2020).  Si tratta dunque di passare da una pastorale prevalentemente preoccupata di programmi e strutture ad una pastorale più attenta alle relazioni, alle persone concrete e al loro vissuto.

Dopo un confronto aperto con i responsabili degli Uffici diocesani competenti, con il desiderio di “immaginare il possibile”, facendo tesoro delle “Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di covid” a cura dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI (cfr allegato 1), indichiamo quanto segue:

 Ogni comunità parrocchiale o unità pastorale, in accordo con genitori, catechisti, organismi di partecipazione… stabilisca la data e le modalità organizzative per l’inizio delle attività catechistiche, da prevedere comunque entro e non oltre la prima domenica di Avvento (a meno che vi siano ulteriori restrizioni per un’eventuale recrudescenza della pandemia).  La scheda di iscrizione, l’informativa sulla privacy, l’eventuale richiesta di informazioni particolari e la scheda per sottoscrivere il “patto di corresponsabilità” tra parrocchia e famiglie si trovano in calce all’allegato 2).

Come già indicato dalla “Lettera dell’equipe diocesana per la catechesi” del 30 luglio scorso (cfr Allegato 3), si abbia cura di interessare capillarmente i genitori dei ragazzi riscoprendo la ricchezza ministeriale, ancora largamente inespressa, della famiglia come piccola chiesa domestica: quel ruolo che sembrava un po’ desueto, rilanciato dal Vaticano II e ora drammaticamente attualizzato dal periodo del lockdown.  Più che coinvolgere le famiglie nella catechesi si tratterà di assumere la catechesi nelle famiglie, nella convinzione che il servizio della catechesi parrocchiale non sostituisce, ma sostiene, incoraggia e sussidia il mandato missionario di sposi e genitori. Ma per fare questo bisogna partire dai ritmi delle famiglie stesse, dalle loro risorse reali, dalla vita e dalla storia concreta, non dalla teoria, valorizzando ciò che c’è piuttosto che stigmatizzare ciò che manca.  Gli uffici diocesani coinvolti si stanno attivando per proporre delle schede per la preghiera familiare, l’ascolto e la condivisione della Parola, con il suggerimento di pratiche di vita evangelica ed iniziative di carità, avendo cura che questa proposta non costituisca un ulteriore carico di pesi che possano spaventare o di compiti gravosi da assolvere e rispettando l’originalità domestica come contesto in cui la catechesi si fa “dentro la vita”, nella quotidianità delle parole, dei gesti, delle scelte e degli affetti.

 Se è possibile immaginare le attività pastorali in continuità con quanto proposto abitualmente, è decisamente più importante ed efficace mettere in campo un ampio discernimento per attivare una salutare “potatura” che consenta di “ricominciare” e non soltanto di “ripartire”: pensare che la pastorale e la catechesi possano semplicemente riprendere come prima del lockdown sarebbe una ingenuità e una occasione perduta.  Nella stessa scelta del luogo per le attività catechistiche si potranno sostituire gli spazi usuali (spesso inadeguati come capienza in considerazione del distanziamento fisico previsto) con spazi all’aperto che consentono una sintonia naturale con il creato e il Creatore e che aiutino a prendere coscienza delle proteste e delle ferite della “casa comune” che è la terra; con gli edifici di culto (chiese parrocchiali e non) attivando esperienze e percorsi tematici di catechesi attraverso il ricchissimo patrimonio dell’arte e dei simboli liturgici; con i luoghi di fraternità e di servizio presenti sul territorio per accogliere e condividere testimonianze di vita buona del Vangelo, attraverso l’aiuto della Caritas parrocchiale o diocesana o di altre associazioni ecclesiali; con pellegrinaggi reali – quando è possibile – o virtuali, verso i “santuari della vita”, soprattutto se sofferente…

 Poiché i ritmi della liturgia possono offrire alla catechesi un più ampio respiro, si potenzi il più possibile la partecipazione dei bambini e dei ragazzi insieme ai loro genitori alla Messa domenicale (dove fosse necessario e possibile, si inviti a spalmare le presenze nei diversi orari delle Messe già previsti, per evitare il sovraffollamento e rispettare contingentazione e distanziamento fisico).  Si abbia particolare cura della celebrazione, valorizzando i tempi dell’anno liturgico e cercando di rilevare i codici simbolici dei riti: la fraternità, il canto, la proclamazione, l’ascolto, il silenzio, i profumi e i colori.

 Per quanto riguarda la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, non è opportuno affannarsi a recuperare frettolosamente i sacramenti che non sono stati celebrati nella primavera scorsa. I criteri per individuare il momento opportuno per i riti di iniziazione restano, nel limite del possibile, la formazione condivisa, il dialogo e il discernimento insieme con la famiglia, le esperienze significative e la dignità celebrativa comunitaria degli stessi, mai ridotti a gesti privati o di gruppo.  In particolare, per quanto riguarda la celebrazione della prima Comunione, si potrà scegliere se vivere questo momento in autunno, ad esempio nelle domeniche del tempo di Avvento, oppure se posticiparlo alla prossima primavera, privilegiando le domeniche del tempo pasquale, eventualmente a piccoli gruppi per ogni domenica.  Per quanto riguarda la Cresima, si potrà ugualmente scegliere se celebrarla in autunno o nel prossimo tempo pasquale; in ogni caso, la segreteria del Vescovo, dopo aver concordato le date, provvederà ad inviare ai parroci interessati le indicazioni concrete per la celebrazione della Confermazione in tempo di covid.

 Circa le attività oratoriali (l’insieme di attività educative, formative, sportive, aggregative e sociali strutturate nel tempo libero, che si realizzano con periodicità in favore di bambini, adolescenti e giovani), mentre ne auspichiamo ed incoraggiamo la ripartenza, tenendo conto, adattandole, delle stesse indicazioni offerte per le attività catechistiche, invitiamo ad attenersi alle disposizioni regionali – molto restrittive – degli “Indirizzi operativi per la gestione in sicurezza delle attività di tipo oratoriale svolte dall’ente parrocchia e dagli altri istituti cattolici in favore di bambini e adolescenti nella fese 2 dell’emergenza covid-19” (cfr Allegato 4).

Uniti nella passione per il Vangelo di Gesù che svela l’uomo all’uomo e ne costituisce la figura pienamente realizzata, con affetto e stima vi salutiamo e ringraziamo cordialmente.

Alba, 23 settembre 2020

† Marco Brunetti, Vescovo

con il Vicario Generale, don Claudio Carena e i Direttori degli Uffici diocesani per l’Annuncio e la Catechesi, per la Liturgia, per la Pastorale della Famiglia e della Vita, per la Pastorale Giovanile e Vocazionale.