La stupenda e autentica storia d’amore di cui siamo testimoni

MAGISTERO Domenica 24 maggio, solennità dell’Ascensione, la Chiesa celebra la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, centrata sul tema “La vita si fa storia. Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria (Esodo 10,2)”.

Per l’occasione papa Francesco scrive: «Desidero dedicare il messaggio di quest’anno al tema della narrazione, perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri».

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Messa trasmessa in Tv dal tempio San Paolo di Alba nel maggio 2017.

Infatti, scrive Francesco, «l’uomo è un essere narrante. Fin da piccoli abbiamo fame di storie come abbiamo fame di cibo. Che siano in forma di fiabe, di romanzi, di film, di canzoni, di notizie…, le storie influenzano la nostra vita, anche se non ne siamo consapevoli. Spesso decidiamo che cosa sia giusto o sbagliato in base ai personaggi e alle storie che abbiamo assimilato. I racconti ci segnano, plasmano le nostre convinzioni e i nostri comportamenti, possono aiutarci a capire e a dire chi siamo».

Ed è su questa base che il Pontefice fa presente come non tutte le storie sono buone: a partire da quella raccontata dal serpente nel giardino dell’Eden, «quante storie ci narcotizzano, convincendoci che per essere felici abbiamo continuamente bisogno di avere, di possedere, di consumare». Fino a mettere in guardia: viviamo «in un’epoca in cui la falsificazione si rivela sempre più sofisticata, raggiungendo livelli esponenziali (il deepfake)».

All’opposto, la Bibbia si rivela «la grande storia d’amore tra Dio e l’umanità. Al centro c’è Gesù: la sua storia porta a compimento l’amore di Dio per l’uomo e al tempo stesso la storia d’amore dell’uomo per Dio… Gesù stesso parlava di Dio non con discorsi astratti, ma con le parabole, brevi narrazioni, tratte dalla vita di tutti i giorni. Qui la vita si fa storia e poi, per l’ascoltatore, la storia si fa vita: quella narrazione entra nella vita di chi l’ascolta e la trasforma. Anche i Vangeli, non a caso, sono dei racconti. Mentre ci informano su Gesù, ci “performano” a Gesù». Tanto che san Paolo potrà dire ai Corinti: «Voi siete una lettera di Cristo scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani» (2Cor 3,3).

Pertanto, conclude Francesco, la nostra azione di cristiani – ovvero di testimoni del Cristo – nel mondo non ha bisogno di «inseguire le logiche dello storytelling, né di fare o farsi pubblicità, ma di fare memoria di ciò che siamo agli occhi di Dio, di testimoniare ciò che lo Spirito scrive nei cuori, di rivelare a ciascuno che la sua storia contiene meraviglie stupende».

Festival e Messa tutto sui social

Come ogni anno, Paolini e Paoline celebrano la Giornata delle comunicazioni sociali con una Settimana e un Festival che quest’anno si tiene nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi in Puglia dal 17 al 24 maggio. Un programma tutto on-line e reperibile sul sito Web: www.settimanadellacomunicazione.it; su Facebook: @SettimanadellaComunicazione e @FestivaldellaComunicazione; su YouTube: settcomunicazione.

Nella diocesi di Alba, il vescovo Marco Brunetti presiederà la Messa in cattedrale, domenica 24 maggio, alle 10.30, diffusa in streaming sul sito di Gazzetta e  sul canale Youtube ss.messadalla cattedralesanlorenzo-alba.