“Un virus invisibile, impercettibile, ha messo in ginocchio il mondo intero”

“Un virus invisibile, impercettibile, ha messo in ginocchio il mondo intero”

Cosa ci sta insegnando la pandemia nelle parole di S.E. Monsignor Marco Brunetti, Vescovo di Alba

Il Coronavirus è qualcosa che ha colto tutti di sorpresa, era assolutamente inaspettato, soprattutto per le sue dimensioni, “questa pandemia ci ha costretti a cambiare le abitudini, volenti o nolenti, ci ha costretti a comprendere che una certa frenesia, da cui eravamo tutti presi, forse non ci faceva così bene”. Esordisce così Monsignor Marco Brunetti, Vescovo di Alba, all’inizio del nostro incontro, avvenuto nel vescovado di Alba all’approssimarsi del nuovo provvedimento che permetterà ai fedeli di poter assistere, per quanto in numero ridotto e rispettando l’utilizzo dei diversi dispositivi di protezione personale, alle funzioni religiose a partire dal prossimo 24 maggio.

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Foto Barbara Guazzone

È stato un incontro piacevole, in cui Monsignor Brunetti ha espresso il suo pensiero a trecentosessanta gradi sugli effetti del Coronavirus, dalla fase uno all’attuale fase due, pensando anche a come potrà essere poi il futuro.

Si riesce a cogliere anche l’aspetto positivo, se così può essere definito, nelle parole del Vescovo, quando ci dice che questo periodo ci ha dato la possibilità di avere un tempo per rallentare, per riflettere e forse per recuperare dei valori di fondo. Una “chiusura un po’ coatta, non sempre è stata così idilliaca”, ci dice, ma sicuramente in molti casi ha fatto riscoprire il valore delle relazioni, quelle tra coniugi, quelle tra genitori e figli.

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Ma si toccano anche gli aspetti negativi, come quello che si sta presentando come una delle maggiori criticità attuali, il problema sociale legato al mondo del lavoro e alla difficoltà di trovare sostentamento economico per molte famiglie, un problema che era già presente in parte, ma che adesso sarà moltiplicato.

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“Dovranno essere rivisti tanti parametri – dice Monsignor Brunetti – chi ha responsabilità come le istituzioni, in particolare l’unione europea, deve dare prova di se in questa occasione”. Poi prosegue, “in questi decenni, da quando esiste l’unione europea, ci siamo molto riempiti la bocca di solidarietà, di fratellanza e adesso è venuto il momento di dimostrare se realmente c’è questa condivisione, questa solidarietà che dovrebbe essere tra i principi fondanti dell’unione”.
Insomma dalle parole adesso è il momento di fare i fatti dice Monsignor Brunetti, ma su questo è fiducioso, perché vede comunque nell’Europa una risorsa importante.

Foto Barbara Guazzone

È stato un excursus che ha toccato tanti aspetti e sfaccettature di questo lungo periodo, quello fatto con il Vescovo di Alba, dai problemi legati alle liturgie al come molte dinamiche sono state ridisegnate per poter cercare di dare una parvenza si normalità.
“Dovremmo riflettere su quello che è successo, interrogarci, ripensare forse il nostro modo di essere Chiesa e anche la nostra presenza nel mondo sociale. Credo molto nel fatto che la Chiesa abbia un dovere di sussidiarietà ma non di supplenza, per cui il problema sociale non può essere risolto dalla Chiesa. Sicuramente però la Chiesa ha un dovere di sussidiarietà, per cui certamente dovremo fare la nostra parte”.

Foto Barbara Guazzone

In conclusione si parla della riapertura delle Chiese e la ripresa delle funzioni religiose, sicuramente bisognerà abituarsi all’utilizzo delle protezioni, mascherine, guanti, ma Monsignor Brunetti è fiducioso che questo non sarà un problema. “Qualche parrocchia”, ci dice, “sta già pensando di approfittare della bella stagione per fare delle funzioni all’aperto”, e prosegue, “penso che la fantasia non mancherà, l’importante è rispettare il protocollo”.
“Secondo me”, una breve pausa, poi riparte sorridendo “poteva andarci peggio!”.

Andrea Olimpi

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