Processo di canonizzazione di don Carlo De Ambrogio (1921-1979), editto per la raccolta degli scritti

TORINO Il 7 novembre 1979, in Torino, si addormentava nel Signore il Servo di Dio don Carlo De Ambrogio.

Ardente apostolo, tutto di Maria; uomo dall’animo limpido, puro, delicato, dolce, giovane. Di acuta intelligenza e sensibile umanità, di fervida vita interiore, profondo conoscitore della Sacra Scrittura, di vivido amore eucaristico. Confessore, direttore spirituale, scrittore, predicatore dalla “fiamma di fuoco”, conferenziere, apostolo della stampa.

Ispirò la nascita del Movimento G.A.M (Gioventù Ardente Mariana), dove i giovani venivano formati ai cosiddetti “tre Amori bianchi”: l’Eucaristia, l’Immacolata e il Papa, i cui cenacoli egli animò con vero zelo missionario in Italia e all’estero, scegliendo come guida l’espressione «A Gesù per Maria». Vero profeta del suo tempo – come «lampada che arde e che splende» (Gv 5,35) – si offrì per il bene della Chiesa, diffondendo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Il suo consueto saluto – «Nell’amore dei Tre con la Mamma Celeste» – costituì la sintesi della sua vita e del suo programma terreno di fede, speranza e carità.

La fama di santità del Servo di Dio è andata aumentando di giorno in giorno e, avendo deciso di dare inizio alla sua Causa di Beatificazione e di Canonizzazione, si è domandato il “nulla osta” alla Congregazione delle Cause dei Santi, che lo ha concesso il 6 settembre 2019.

Nel portarne a conoscenza la Comunità Ecclesiale, invito tutti e i singoli fedeli a trasmettere alla Cancelleria della Curia Metropolitana dell’Arcidiocesi di Torino (Via Val della Torre, 3 – Torino) tutte quelle notizie dalle quali si possano in qualche modo testimoniare elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio.

Dovendosi, inoltre, raccogliere a norma delle disposizioni canoniche tutti gli scritti a Lui attribuiti, con il presente

 

EDITTO

 

invito tutti quanti ne fossero in possesso, di rimettere con sollecitudine a codesta arcidiocesi, qualsiasi scritto che abbia come autore il Servo di Dio don Carlo De Ambrogio, qualora non sia stato già consegnato al Postulatore della Causa, padre Massimiliano Noviello, O.F.M. Cap., Corso Vittorio Emanuele n. 730 – 80121 Napoli.

Ricordo che con il nome di scritti non si intendono soltanto le opere stampate, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altro testo privato del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio.

Chi conoscesse l’esistenza di scritti che riguardano il predetto Servo di Dio è pregato di informarne il rev.do Postulatore, precisando il luogo, le Istituzioni o le persone presso cui sono custoditi, la loro entità e il loro valore storico.

Coloro che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata.

Dispongo inoltre che il presente Editto venga affisso per la durata di un mese alle porte della Cattedrale Metropolitana di San Giovanni Battista e sia pubblicato sul settimanale cattolico torinese “La Voce e Il Tempo” e sul sito internet dell’Arcidiocesi di Torino, perché ne sia favorita la conoscenza da parte delle persone interessate.

Dato in Torino, il giorno sei del mese di febbraio dell’anno del Signore duemilaventi.

Cesare Nosiglia

Arcivescovo Metropolita di Torino