XXIV Giornata Mondiale della Vita Consacrata

Il 2 febbraio ricorre, come ogni anno, la festa della Presentazione del Signore e in questo giorno in tutta la Chiesa si celebra la giornata della Vita Consacrata.

La nostra diocesi si ritrova domenica con il nostro Vescovo in Cattedrale alle ore 10,30 per la S. Messa.

Si riporta il messaggio del Vicario episcopale per la Vita Consacrata can. Franco Ciravegna

Carissime Consacrate/i,

domenica 2 febbraio 2020, Festa della Presentazione del Signore, con tutta la Chiesa, celebreremo la 24a Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Ci troveremo nella Cattedrale di Alba, alle ore 10.30, per la celebrazione eucaristica, dove ricorderemo le sorelle e i fratelli che celebrano gli anniversari di professione religiosa.

Papa Francesco, nella sua Lettera apostolica A tutti i consacrati (Francesco, Lettera, 21 novembre 2014, II,1) ci ricorda che “dove ci sono i religiosi c’è gioia”. È un invito a sperimentare e far vedere che Dio è capace di colmare il nostro cuore e renderci felici, senza bisogno di cercare altrove la nostra serenità. In particolare, la vita fraterna, vissuta nelle comunità, alimenta la gioia. Chi è infatti attento all’altra persona nella propria casa, nel servizio della chiesa, delle famiglie, dei giovani, degli anziani, dei poveri  realizza se stesso e dà pienezza alla propria vita.

La gioia che abita la vita consacrata ha un riferimento fondamentale in un passo di S. Paolo che la liturgia consegna spesso alla nostra meditazione: “Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione” (2 Cor 1,3-5).

Come Paolo guarda alle sofferenze e alle consolazioni? Non considera le prove e le gioie cercando un equilibrio tra le due esperienze; ma le consolazioni  vengono dalle tribolazioni in cui si è entrati. Non è una gioia generica, ma una consolazione che è dentro la tribolazione affrontata. Paolo legge nelle sue esperienze di prove personali e comunitarie il mistero di morte e risurrezione: entrando nel mistero della morte, abbonda in lui il mistero della risurrezione di Gesù che è vissuto come conforto. Paolo ci invita ad accogliere la forza della gioia che deriva dall’entrare con le nostre sofferenze in quelle di Cristo, guardandole coscientemente e offrendole concretamente nella preghiera che le trasforma consolandoci.

In questa direzione papa Francesco ci invita ad essere realisticamente portatori di gioia a partire dall’esperienza quotidiana della vita: “Anche noi, come tutti gli altri uomini e donne, proviamo difficoltà, notti dello spirito, delusioni, malattie, declino delle forze dovuto alla vecchiaia. Proprio in questo dovremmo trovare la ‘perfetta letizia’, imparare a riconoscere il volto di Cristo che si è fatto in tutto simile a noi e quindi provare la gioia di saperci simili a Lui che, per amore nostro, non ha ricusato di subire la croce” (Francesco, Lettera, 21 novembre 2014, II, 1).

Assicurando la preghiera intercedente per voi, desidero particolarmente ricordare coloro che vivono la loro donazione nel tempo della prova della salute; la loro offerta al Signore è forza incoraggiante e consolante che ci raggiunge.

La nostra Diocesi ha accolto dal mese di ottobre 2019 a Canale, presso il Santuario di Mombirone, la Fraternità Francescana della Provincia S. Antonio dei Frati Minori. Siamo riconoscenti per la loro presenza e servizio. Al Superiore fr. Gabriele  Dall’Acqua e ai confratelli assicuriamo la nostra vicinanza nella preghiera con  stima e riconoscenza.

Nell’attesa d’incontrarvi al nostro appuntamento celebrativo vi saluto con affetto.