TORINO Parole e gesti di speranza in occasione del Natale. In un clima predominato dalla paura, dall’incertezza del domani per tanti giovani e famiglie che devono fare i conti con il problema del lavoro, della casa e della povertà, mons. Cesare Nosiglia, Presidente della Conferenza episcopale piemontese, invita i piemontesi a non lasciarsi abbattere. <Il Natale è festa di gioia e di speranza: ci annuncia che non siamo soli a lottare e a sostenere questa situazione e le dure necessità che la vita a volte comporta. Gesù è venuto per salvarci e non lo fa al di fuori del nostro mondo, ma operando come fratello e amico dentro il tessuto concreto del nostro oggi e del nostro domani>, ha rimarcato nel consueto incotro con i giornalisti prima di Natale. Davanti alle numerose crisi aziendali, il Vescovo, ha affermato di sentirsi impotente quando non si risolvono come vorrebbe. <Il lavoro – ammette – è tornato ad essere il primo problema del nostro territorio e rischia di coinvolgere una scia negativa a catena>. Assicura che la Chiesa fa sentire la propria voce, esprimendo solidarietà e vicinanza effettiva, <non solo a parole>. Invita tutti ad una maggiore solidarietà con chi fa più fatica, perché la <la disuguaglianza si combatte, e si vince, con la solidarietà e la conoscenza diretta delle persone>. Mette in guardia dalla rassegnazione e al pensare solo a se stessi.
Sull’inchiesta che ha condotto all’arresto dell’assessore regionale Roberto Rosso, Nosiglia, non è entrato nel merito, ma ha sottolineato: <L’Ndrangheta ha preso piede anche nel nostro territorio, ha una presenza attiva e non silenziosa. Non mi stupisco che abbia potuto contaminare pure la politica. Ma nello specifico dell’azione di questi giorni è necessario attendere il lavoro della magistratura. Non è bene esprimere giudizi affrettati>.
c.g.