Cultura a porte aperte: intervista e video intervista a mons. Derio Olivero – responsabile Cep per i Beni Culturali

Cultura a porte aperte è alla sua quinta edizione. Il 21 e il 22 Settembre  più di 550 beni  tra monasteri, chiese, pievi e musei diocesani, con l’ausilio di oltre 2000 volontari, saranno visitabili.  Mons. Derio Olivero,  vescovo di Pinerolo, è il responsabile della Consulta piemontese per i beni culturali.

Mons. Olivero, ha ancora senso, in questo tempo digitale, andare a visitare questi luoghi?

Di fronte ad una opera d’arte bisogna esserci, poi la si può ricordare con tante diverse  modalità tecnologiche, ma l’opera d’arte bisogna incontrarla di persona. Questa è la cosa più importante, a maggior ragione rispetto a questi luoghi sacri,  dove si va a vedere l’affresco, o la statua, il libro, ma si va anche a  respirare una storia di spiritualità e  a scoprire che cosa è stato vissuto in quel contesto. A maggior ragione occorre esserci di persona.

Che messaggio trasmettono all’uomo e alla donna di oggi queste opere?

Intorno a noi  c’è una grossa rivalutazione di una certa spiritualità, ad esempio una spiritualità del silenzio, una spiritualità della passeggiata nei boschi, nella natura, del respiro. Ed una buona parte di questi 550 luoghi che verranno aperti hanno queste caratteristiche, non sono solo opere d’arte ma hanno delle dimensioni particolari che possono toccare il bisogno di spiritualità attuale. Sono spesso luoghi molto silenziosi, in contesti meravigliosi, a volte immersi nei boschi. Credo che riescano ad abbinare il bisogno o la tendenza alla spiritualità attuale con il rimando chiaro alla religione cristiana.

Sono tanti i beni culturali che appartengono alla Chiesa, sono beni che hanno bisogno di cure e di promozione. C’è una attenzione autentica perché si continui la loro  conservazione? Ci sono le energie per farlo?

C’è una buona attenzione sia da parte dei miei confratelli Vescovi che di tanti sacerdoti e di operatori nel settore. Stiamo faticando economicamente, perché il peso economico è tanto anche perché i beni sono molti e hanno bisogno di interventi costosi. Credo però che ci sia una buona sensibilità e credo anche che queste giornate aiutino ad aumentare l’attenzione  e la collaborazione della raccolta fondi che è una cosa importante.

Lei andrà a visitarne qualcuno in questo weekend?

Si, volevo andare a visitare due o tre chiese del nuovo sistema <chiese a porte aperte>. Lo potrei fare in qualsiasi giorno grazie alla App, ma preferisco i farlo in uno dei due pomeriggi per sentirmi in sintonia con i tanti visitatori di cultura a porte aperte.

Chiara Genisio