Assemblea diocesana

Venerdì 20 settembre si terrà l’Assemblea diocesana con la presentazione della Lettera Pastorale di Mons. Marco Brunetti dal titolo “Va’ e anche tu fa così”. L’invito è per le ore 18,00 presso la Casa diocesana di Altavilla con l’accoglienza e la preghiera. Seguirà l’introduzione del vescovo e a seguire una lettura sociologica, biblica e pastorale – operativa della lettera pastorale attraverso gli interventi di Piero dott. Reggio, Pierluigi don Voghera, Anna dott.ssa Zumbo e Mario don Merotta. Come di consueto una pausa per il buffet e a seguire lavori di gruppo e conclusione.

Sono invitati tutti i presbiteri, diaconi, religiosi/e e laici, in particolare i membri dei Consigli parrocchiali, Caritas e Centri di ascolto, Catechisti e operatori pastorali.

Mons. Vescovo nell’introduzione della lettera ribadisce che: «Va’ e anche tu fa’ così», sono le parole che Gesù annuncia al termine della parabola del buon Samaritano che io ho scelto come titolo per questa mia seconda lettera pastorale dopo tre anni di mia presenza in questa nostra amata diocesi di Alba. La parabola, che è tratta dal Vangelo di Luca, mi è particolarmente cara e l’ho scelta come icona biblica di questa mia lettera sul tema della carità. Ritengo che la dimensione della carità sia connaturale con la vita della Chiesa e non possa mai venire meno, del resto nella sua prima lettera l’evangelista Giovanni dice: «Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv 4,8) e lo stesso Gesù afferma: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). La dimensione dell’amore è alla base del cammino verso la santità e molti santi della carità, fra questi i nostri patroni san Lorenzo e san Teobaldo ma anche santi più recenti, sono per tutti noi un modello di vita. Testimoniare la carità è dunque ciò che si aspetta il mondo di oggi dalla Chiesa e da ciascun battezzato. La carità quella vera, autentica, evangelica e non quella fatta con la semplice elemosina o un gesto di primo soccorso sociale che sovente fanno confondere la Chiesa con una Ong, come più volte ci ha ricordato proprio papa Francesco. Intendo con questa lettera offrire alcune riflessioni a tutta la comunità diocesana per far comprendere che la carità interpella tutti indistintamente, esattamente come la missione e non può essere delegata a qualcuno, a un ufficio o a degli esperti in problemi sociali. Chiunque si imbatte nella Chiesa, perché questa sia credibile, deve presentarsi come luogo di amore, dove si vive la carità come stile quotidiano, dove tutti si vogliono bene e quando si sbaglia, perché fragili e peccatori, si ricorre al perdono di Dio e dei fratelli per celebrare così la misericordia infinita del Padre: «Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).