Ad Altavilla un importante incontro per discutere di giovani

ALBA I giovani sono al centro dell’attenzione nella diocesi di Alba come di tutta la Chiesa. Dopo il Sinodo dei vescovi dedicato loro e la conseguente esortazione apostolica di Francesco Christus vivit, anche la Conferenza episcopale italiana si sta muovendo e presto darà delle linee progettuali per la pastorale giovanile. Per cui monsignor Marco Brunetti ha voluto avviare un lavoro di approfondimento e coinvolgimento di tutta la diocesi sul tema dei giovani.

Venerdì 14 giugno, si sono ritrovati insieme ad Altavilla, i membri dei Consigli pastorale e presbiterale diocesani, per riflettere sull’argomento e suggerire delle piste di lavoro.

Nell’aprire l’incontro, il vescovo di Alba ha idealmente individuato cinque perle che papa Francesco ci ha consegnato in merito: i giovani sono l’adesso di Dio; con i giovani bisogna starci insieme e camminarci come Gesù con i discepoli di Emmaus; i giovani sono protagonisti nell’azione pastorale di tutta la comunità; la pastorale giovanile esige corresponsabilità e coinvolgimento dei giovani; la pastorale giovanile deve essere autentica e popolare, cioè aperta a tutti e non per un’élite.

Monsignor Brunetti ha fatto presente come nelle vicarie della diocesi sono oggi equamente distribuiti anche i preti giovani, per cui c’è equilibrio di generazioni; che sono state potenziate alcune associazioni giovanili ed è stata avviata la pastorale dello sport, mentre è costante l’impegno di tutte le comunità a favore dei ragazzi (campi scuola, estate ragazzi e tutte le altre attività svolte nel corso dell’anno in parrocchia).

Da parte sua, la responsabile dell’Ufficio di pastorale giovanile, suor Paola Gasperini, ha suggerito i temi e le parole guida su cui puntare la riflessione dei sei gruppi di lavoro costituiti sul momento: annuncio, fare casa, spazi educativi, comunicazione e ambiente digitale, chiamati e vocazione, diaconia e missione. Dalla discussione nei gruppi la Chiesa locale vuole trarre indicazioni per rispondere alla domanda fondamentale per i giovani: come tenere viva l’esperienza della fede cristiana?

Così sono rimbalzati dai lavori di gruppo suggerimenti su luoghi nuovi per scoprire la realtà giovanile; l’esigenza della testimonianza e dell’esempio; l’esperienza di accoglienza di giovani in alcune parrocchie e negli oratori fino a ipotizzare dei luoghi per il discernimento personale; parrocchie come scuole di testimonianza; la cura delle fragilità; incontri educativi e coinvolgimento dei giovani nella comunicazione parrocchiale; progetti a partire dai giovani stessi.

«È così che si fa Chiesa», ha chiuso il vescovo. «Lavorando insieme tra tutti gli uffici diocesani e coinvolgendo tutti su temi che interessano tutti».

g.t.