Corrado e Maurizio, siate sacerdoti secondo il cuore di Dio

ALBA Sabato 8 giugno, vigilia della solennità di Pentecoste, nella cattedrale di San Lorenzo in Alba, il vescovo Marco Brunetti ha ordinato don Corrado Bolla e don Maurizio Penna presbiteri. Don Corrado ha celebrato la sua prima Messa domenica 9, alle 10 nell’antica parrocchiale di Sant’Antonio a Montà, mentre domenica 16 alle 10.30, celebrerà nella sua parrocchia d’origine, la cattedrale di Alba. Don Maurizio ha celebrato la sua prima Messa domenica 9, alle 10.30, nella parrocchia della Moretta in Alba. Diamo qui di seguito l’omelia pronunciata dal vescovo Marco nella Messa di ordinazione:

Carissimi fratelli e sorelle, ancora una volta la nostra Chiesa è convocata dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, in questa Cattedrale per rivivere l’esperienza degli apostoli uniti a Maria nel cenacolo a Gerusalemme in attesa del dono dello Spirito.

In questa solenne celebrazione vespertina della vigilia vogliamo innalzare a Dio Padre per intercessione del Figlio Redentore l’invocazione “Vieni Santo Spirito”. Lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, come proclamiamo nella professione di fede, è il dono che Gesù risorto ha fatto ai suoi discepoli come aveva promesso: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre”.

La presenza dello Spirito consolatore ci rassicura e ci aiuta a vincere quella paura che tratteneva chiusi i discepoli nel cenacolo, incapaci di uscire ad annunciare il Vangelo. Solo la forza dello Spirito spingerà gli apostoli ad uscire e a farsi testimoni del vangelo fino agli estremi confini della terra.

È lo Spirito che guida la sua Chiesa, la rende giovane e forte e capace di rimanere fedele al suo Signore. È lo Spirito che continuamente rinnova la Chiesa e la anima indicando il cammino da percorrere. È lo Spirito che abbiamo ricevuto tutti noi nei sacramenti del Battesimo e della Confermazione che rende efficaci tutti i sacramenti che noi celebriamo e riceviamo. È lo Spirito che ci rende discepoli-missionari nel mondo di oggi e ci porta alla verità tutta intera. È lo Spirito che ci permette di rivolgerci a Dio chiamandolo Abbà, Padre… Si potrebbe continuare all’infinito, quasi una litania allo Spirito Santo, e scopriremmo che solo in virtù della presenza e dell’azione dello Spirito Santo noi possiamo vivere e celebrare il mistero della nostra fede come appartenenti all’unico Corpo di Cristo che è la Chiesa animata dallo Spirito.

Senza lo Spirito noi non possiamo nulla, saremmo come morti! Facciamo nostra la preghiera che leggiamo in Ezechiele 37: “Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono …”. Abbiamo bisogno di sentire il vento dello spirito e ritornare in vita e rialzarci per poter portare il fuoco dell’amore di Dio al nostro mondo, alla nostra Chiesa, alle nostre comunità: “Vieni Spirito dai quattro venti e soffia!”. Il Profeta Gioele, che abbiamo letto nella prima lettura, esclama: “Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti…”. Oggi questa Parola del profeta si realizza e si rinnova in tutti noi, ma in modo particolare sui nostri due diaconi Corrado e Maurizio che chiedono di essere ordinati presbiteri.

 

Fra poco, con la preghiera di consacrazione e l’imposizione delle mie mani sul loro capo, il Signore effonderà il suo spirito e li costituirà sacerdoti per sempre a servizio del popolo santo di Dio che gli sarà affidato e li costituirà profeti, cioè autentici annunciatori della Parola, dispensatori della Grazia amministrando i sacramenti, specialmente l’Eucarestia e la Riconciliazione e testimoniando la carità con la propria vita sacerdotale.

Tutto questo cari Corrado e Maurizio avverrà in voi, non per i vostri meriti, ma per un dono infinito di colui che vi ha chiamati, vi ha scelti ed ora vi consacra con il sigillo dello spirito e l’unzione crismale delle vostre mani.

Siate sacerdoti secondo il cuore di Dio, a servizio della Chiesa di Alba in cui vi inserite pienamente e della Chiesa universale in comunione con il vostro Vescovo a cui prometterete rispetto e obbedienza e con il Papa, successore di Pietro.

La vita spirituale, vissuta nella preghiera e nella celebrazione eucaristica quotidiana, la carità pastorale che sappia mostrare il volto misericordioso del Padre, la fraternità sacerdotale, vissuta con il presbiterio giorno dopo giorno, diventi lo stile del vostro essere preti in mezzo al popolo santo di Dio, capaci di attrarre, attraverso la gioia che vi deve sempre contraddistinguere, altri giovani sulla via del sacerdozio. Siate immagine di Cristo dal cui costato sgorgano “fiumi di acqua viva” come abbiamo proclamato nel Vangelo, affinché chi ha sete di fede, di speranza e di carità possa dissetarsi.

A Maria, presente nel cenacolo, affido il vostro sacerdozio, sappiate ricorrere a Lei con fiducia, come alla Madre che mai vi abbandonerà ma sempre sarà al vostro fianco. Ed ogni sera al termine di una giornata faticosa per i tanti impegni pastorali dite con fiducia: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo o Vergine gloriosa e benedetta”. Amen.

† Marco, vescovo