Don Mario Merotta ordinato sacerdote

DON MARIO MEROTTA NOVELLO SACERDOTE

Domenica 12 maggio, nella cattedrale di Alba, monsignor Marco Brunetti ha ordinato sacerdote don Mario Merotta. Il novello sacerdote celebrerà la sua prima Messa nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Santa Vittoria d’Alba, domenica 19 maggio alle 10. Diamo qui una breve biografia di don Mario e l’omelia del vescovo alla sua ordinazione.

LA SUA BIOGRAFIA

Don Mario Merotta è nato a Torino il 7 novembre 1978, ultimo di cinque figli, da papà Vito, tornato alla casa del Padre, e da mamma Rosaria. Dalla famiglia ha avuto la prima educazione alla fede, ma è stato soprattutto nella parrocchia di San Giorgio martire, a Torino, che ha potuto fare, negli anni dell’adolescenza, un’intensa esperienza di fede, prima come ragazzo dell’oratorio e poi come animatore ed educatore. Dopo il diploma di perito meccanico Mario si è specializzato come disegnatore e programmatore di robot presso Isvor Fiat, cominciando a lavorare per la Magneti Marelli. Ha deciso di licenziarsi, per seguire la chiamata che nel tempo era maturata in lui ed è entrato così nel Seminario di Torino nell’autunno del 2001. Durante la formazione ha fatto un’esperienza di due anni presso il Cottolengo del capoluogo oltre a quella di assistente presso il Seminario minore della medesima città. Questo tratto di cammino si è concluso nel giugno del 2007. In questi 12 anni ha fatto il decoratore di interni ed è stato assunto presso il carcere Le vallette di Torino come insegnante.

L’OMELIA DEL VESCOVO BRUNETTI

Carissimi fratelli e sorelle e soprattutto voi cari giovani,

la nostra Chiesa, qui radunata dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, è in festa, in questo tempo di Pasqua in cui celebriamo la risurrezione di Gesù, unico salvatore dell’umanità intera.

Oggi, domenica del Buon Pastore, la Chiesa celebra la 56a Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni dal tema: “Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio”.

Ma oggi siamo convocati anche perché il nostro diacono Mario conclude il suo lungo percorso vocazionale ed è scelto e consacrato presbitero per la nostra cara Chiesa che è in Alba e per la Chiesa universale.

Questa ordinazione viene al termine di un anno che ha visto i giovani protagonisti nella Chiesa, grazie alle intuizioni di Papa Francesco che ci ha regalato il Sinodo dei Vescovi, la Giornata Mondiale dei Giovani a Panama e l’esortazione apostolica “Christus vivit “ (Cristo vive!).

Nel suo messaggio per questa giornata mondiale per le vocazioni il Papa ci invita ad avere il coraggio di rischiare per la promessa di Dio, precisamente il Papa scrive: “la chiamata del Signore ci rende portatori di una promessa e, nello stesso tempo, ci chiede il coraggio di rischiare con Lui e per Lui”.

Caro Mario sono certo che tu porti dentro di te questa promessa fin dal giorno in cui hai sentito questa vocazione e con vero coraggio hai saputo rischiare, nonostante le avversità, per essere fedele al Signore Gesù. E voi giovani quanto siete disposti a rischiare per il Signore? “La vocazione, scrive ancora il Papa, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù lungo la strada che ha pensato per noi, per la nostra felicità e per il bene di coloro che ci stanno accanto”.

Nel libro degli Atti degli Apostoli, Paolo e Barnaba con franchezza dichiarano quanto il Signore gli ha ordinato: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”.

Carissimi ogni battezzato e ancor di più ogni sacerdote, in virtù del sacramento dell’Ordine è posto da Dio nella comunità per essere luce, cioè capace di rischiarare con il proprio esempio e il proprio impegno il buio che attanaglia le persone a causa del peccato e del disagio umano e sociale. Ognuno di noi deve far risplende la luce di Cristo per rischiarare il cammino di fede a quanti ci sono affidati dalla misericordia di Dio.

Inoltre ogni sacerdote è chiamato, con umiltà e spirito di servizio, a portare la salvezza là dove la Chiesa lo pone a suo servizio.

In poche parole dobbiamo essere l’icona del Buon Pastore di cui ci parla il capitolo dieci di San Giovanni, che conosce le sue pecore e per esse dà la vita: “Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”, così abbiamo proclamato nel Vangelo di questa solenne liturgia.

Caro Mario affinché tu possa essere e rimanere immagine del Cristo Buon Pastore, in virtù dell’ordinazione presbiterale, che ti ricolma dello Spirito e ti unge le mani, segnandoti ontologicamente e per sempre, sarà necessario che non venga mai meno in te il rapporto di amicizia profonda con Gesù, unico e vero Buon Pastore.

Nella sua lettera Christus vivit!, Papa Francesco scrive:

La cosa fondamentale è discernere e scoprire che ciò che vuole Gesù da ogni giovane è prima di tutto la sua amicizia. Nel dialogo del Signore risorto con il suo amico Simon Pietro, la grande domanda era: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami?”(Gv.21,16). In altre parole: mi vuoi come amico? La missione che Pietro riceve di prendersi cura delle sue pecore e degli agnelli sarà sempre in relazione a questo amore gratuito, a questo amore di amicizia.” (CV 250).

Hai scelto per la tua immaginetta di ordinazione sacerdotale la figura del volto di Cristo, da te dipinta, con la domanda: mi ami tu? Ebbene rimani fedele, come Pietro, alla risposta che oggi con la tua scelta di vita dai al Signore e la tua amicizia e relazione di amore con Lui non venga mai meno e ti sostenga nei momenti difficili che incontrerai sul tuo cammino sacerdotale.

Porto nel cuore il desiderio di un rinnovato impegno per la pastorale giovanile e vocazionale della nostra diocesi, per cui faccio mie ancora le parole del Papa nel suo messaggio per questa giornata: “Carissimi, non è sempre facile discernere la propria vocazione e orientare la vita nel modo giusto. Per questo, c’è bisogno di un rinnovato impegno da parte di tutta la chiesa –sacerdoti, religiosi, animatori pastorali, educatori- perché si offrano, soprattutto ai giovani, occasioni di ascolto e di discernimento. C’è bisogno di una pastorale giovanile e vocazionale che aiuti la scoperta del progetto di Dio, specialmente attraverso la preghiera, la meditazione della Parola di Dio, l’adorazione eucaristica e l’accompagnamento spirituale”.

Caro Mario a Panama con i giovani di tutto il mondo uniti ai Vescovi e al Papa abbiamo guardato a Maria, come a colei che ha saputo accogliere la promessa del Signore senza paura e con coraggio e ha detto “Ecco la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola”, parole che abbiamo cantato continuamente in quei giorni e che anche questa sera canteremo insieme.

Affido te e tutti i giovani a Lei, la madre che conosce i suoi figli e che ci accompagna a realizzare giorno dopo giorno la nostra vocazione secondo il progetto di Dio. Amen.

 † Marco Vescovo