Il Gruppo Editoriale San Paolo lancia un’edizione speciale dell’Esortazione apostolica postsinodale Christus Vivit di papa Francesco

MILANO Il Gruppo Editoriale San Paolo propone un’edizione speciale della Christus Vivit. Esortazione
apostolica Postsinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio di papa Francesco, disponibile in libreria a partire dal 9 aprile e in allegato con i numeri di Famiglia Cristiana, Credere e Maria con te che usciranno in edicola giovedì 11 aprile.

Lo scorso 25 marzo, nella Santa Casa di Loreto, in occasione della Solennità dell’Annunciazione del Signore, papa Francesco ha firmato e affidato alla Vergine Maria l’Esortazione apostolica che suggella i lavori del Sinodo dei Vescovi sui giovani, svoltosi in Vaticano lo scorso ottobre. Il documento pontificio è in forma di “Lettera ai giovani”.

È la risposta della Chiesa Cattolica a tutte le domande dei giovani, affinché siano pronti a impegnarsi con la loro voglia di vivere e i loro sogni prendano corpo nella loro esistenza e nella storia umana.

L’Esortazione è la testimonianza del rinnovato interesse che la Chiesa di papa Francesco dedica ai giovani, ben consapevole che il futuro dell’annuncio cristiano risiede nelle loro mani.

L’edizione che viene proposta dal Gruppo Editoriale San Paolo è impreziosita da una guida alla lettura curata da Alessandra Smerilli FMA, docente di Economia politica presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” e uditrice al Sinodo dei Vescovi sui giovani.

Sono presenti, inoltre, dettagliati Indici curati dal professore Giuliano Vigini, per agevolare la lettura di questo importante documento di papa Francesco.

Il Gruppo Editoriale San Paolo

La Società San Paolo è una Congregazione religiosa fondata nel 1914 in Italia ad Alba dal beato don Giacomo
Alberione. I membri della Società San Paolo, conosciuti come Paolini, operano in 32 nazioni. La loro molteplice
attività riguarda: editoria libraria, giornalistica, cinematografica, musicale, televisiva, radiofonica, multimediale,
telematica; centri di studio, ricerca, formazione, animazione. Il marchio che caratterizza tutti i prodotti e le attività
dei Paolini rappresenta efficacemente la dinamica della loro presenza.

Christus vivit: come consegnare il Vangelo ai giovani del nostro tempo

Il Sinodo sui giovani ha sollevato domande su come tenere viva l’esperienza generativa della fede cristiana. I giovani rappresentano la possibilità di consegnare qualcosa di sé. Per questo il Sinodo (nel suo percorso) è stato promessa di speranza: soprattutto che si possa dare risposta a ciò che talvolta ci mette in ansia, come la fatica di interagire con la cultura contemporanea nella quale i giovani stanno crescendo.

Gli snodi culturali di questo tempo (che loro sanno intercettare prima e talvolta meglio degli adulti) suonano estranei a ciò che consideriamo essenziali alla vita di fede; ma se non vogliamo tradire il principio di incarnazione non possiamo né ignorarli, né considerarli in eterno contrasto con le istanze della fede stessa.

Il Sinodo, dunque, ha messo i giovani al centro: la fede (per quanto ferma nei suoi contenuti) non può essere immutabile nelle forme, che saranno necessariamente storiche. In un tempo così frammentato, tentare di ridurla a poche norme significa renderla inefficace oltre che impoverirla. Le domande su come consegnare il Vangelo ai giovani di questo tempo, mostrano il bisogno di considerare questo compito come un’impresa comune.

L’esortazione apostolica al termine di un Sinodo è la parola del Papa che riprende il dibattito del cammino sinodale, sottolineando ciò che ha colpito il suo cuore di padre e rilanciando alcuni temi che ritiene particolarmente significativi. Le parole del Sinodo arrivano così al termine, mentre si apre il tempo della sua attuazione.

Colpisce, in particolare, che questa volta papa Francesco abbia deciso di rivolgersi in modo particolare ai giovani cristiani, pur senza escludere il resto del popolo di Dio – cioè gli adulti. Evidentemente li sta trattando come parte della comunità e nello stesso tempo accetta il gioco delle generazioni che è vecchio come il mondo. Da sempre i giovani si collocano quasi naturalmente in antitesi agli adulti. Questo rende arduo il compito degli adulti e permette ai giovani di far emergere le domande più importanti, mentre costruiscono le proprie biografie. Proprio come è accaduto a ogni adulto di questo mondo, dal quale è lecito aspettarsi una comprensione dei più piccoli, un atteggiamento di ascolto e di cura amorevole.

Cristo vive (Christus vivit): la più profonda delle verità cristiane, il cuore del Vangelo, è messo nelle prime due parole che tradizionalmente diventano il titolo della lettera. Alla consegna del documento preparatorio (gennaio 2017) ci fu chi fece la corsa a sottolinearne la scarsità di contenuti (come se istruire un lavoro di condivisione, fosse subito chiudere la serratura con le verità di fede).

Mi pare molto evangelico accettare di compiere un cammino di accompagnamento e attendere il tempo opportuno per l’annuncio. Perché la pazienza e il rispetto della libertà dell’altro è già un annuncio.

Credo sia giusto mettersi in ascolto delle parole che il Papa ci consegna con questa esortazione, per non chiudere troppo frettolosamente il discernimento: quello che dovrebbe fare ciascuno su sé stesso, prima di pretendere che lo facciano gli altri.

Più che commentare il Papa, operazione che ritengo presuntuosa, mi pare importante dedicarsi alla lettura del testo. Con il cuore libero: dalle paure rispetto a questo tempo, perché anche oggi il Signore parla (lo disse Isaia al popolo in un contesto non facile – Is 55, 6); libero dalle incertezze rispetto ai giovani, perché anche in essi c’è il sigillo della creazione e anche nel loro cuore c’è il soffio dello Spirito; libero dai pregiudizi che nascondono le fragilità attorno alle quali ci illudiamo di costruire fortezze inattaccabili.

don Michele Falabretti – Sir