E’ tornato alla Casa del Padre don Toso

E’ tornato alla Casa del Padre don Toso Giovanni Battista. Nasce a Torino il 20 giugno 1922 e dopo gli studi presso il Seminario di Alba viene ordinato da Sua Ecc.za Mons. Grassi in Cattedrale il 29 giugno 1946 dove esercita il suo ministero come vicecurato per quattro anni. Nel 1950 viene nominato vicecurato a Castiglione Tinella per poi trasferirsi a Borgomale come parroco nel 1955. Nel 1967 diventa parroco di Guarene accompagnando la comunità per undici anni e nel 1978 arriva a Neive per poi guidare dagli anni ottonta la comunità di Castino e in seguito quella di Bosia fino al 2011 quando Sua Ecc.za Mons. Lanzetti accoglie le sue dimissioni per limiti di età. Trascorre gli ultimi anni della sua vita presso La Residenza di Rodello.

MESSA ESEQUIALE PER DON GIOVANNI BATTISTA TOSO                      

OMELIA DEL VESCOVO MARCO

CASTINO – Parrocchia Ss. Margherita e Bovo – Lunedì, 8 aprile 2019

 

Questo pomeriggio il presbiterio della nostra diocesi, per la quinta volta di questo nuovo anno, è nuovamente raccolto in preghiera insieme al popolo santo di Dio, per il ritorno alla casa del Padre, dell’anziano confratello don Giovanni Battista Toso che si è spento a Rodello nella notte del 6 aprile.

Il profilo che abbiamo ascoltato all’inizio della Santa Messa ci presenta don Toso come sacerdote diocesano a tutto tondo. Ha vissuto interamente la sua vita nei confini della diocesi senza esperienze particolari o straordinarie.

È stato fondamentalmente un “buon pastore”, buono e semplice sempre accanto ai suoi parrocchiani. Riusciva a conciliare il suo essere prete con la vita quotidiana della sua gente di langa. Ordinato prete da Mons. Luigi Grassi, si è formato durante il tempo della guerra e ha potuto nutrirsi del magistero di questo grande Vescovo che tutti noi ricordiamo per la sua testimonianza e il suo impegno per la città di Alba in quel difficile periodo storico.

Certamente don Toso ha condiviso le difficoltà della sua gente nel dopo guerra e poi la ripresa sociale ed economica. Il cuore sacerdotale non ha cessato mai di battere e di battere per le anime, con la preghiera, con l’offerta di sé, con la gioia della propria vocazione. È stato un vero Parroco, semplice con i semplici e sempre disponibile nella preghiera, nella celebrazione dei sacramenti e nella testimonianza della carità.

Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore” (Gv. 10,11).

Questa parola del vangelo, credo ben si addice alla cara persona di don Giovanni.

Lui è stato un buon pastore e lo è stato fino alla fine.

In questo momento vogliamo ringraziare insieme il Signore per avercelo donato, in quanto per ciascuno di noi rappresenta un modello di come la spiritualità sacerdotale possa trovare proprio nella vita ordinaria del presbitero di parrocchia la sua fonte e il suo sostegno.

Sono convinto che tante volte si sarà rivolto al Curato d’Ars, patrono dei parroci, e da lui abbia preso quello stile di essere pastore semplice e umile in mezzo alle persone a lui affidate.

Gli ultimi anni sono stati segnati dalla malattia e dalla debolezza fisica, incontrandolo durante le mie visite a Rodello, mi rimanevano impressi i suoi occhi, vivi, e sempre riuscivamo a dire insieme una preghiera.

Lasciate che vi legga una poesia, che prendo in prestito, scritta e pubblicata da un nostro confratello in onore del nostro caro don Toso, che più di altre cose che io ancora potrei dirvi, bene lo descrive:

Buon Parroco di Castino Pastore, che vivi in questa langa abbandonata,                                                       del venerdì gli amici con gran cuore ti cantano la loro serenata.

Tu sei per tutti baldo cacciatore ed hai la stima certa e meritata                                                di prete illuminato e di pastore, ben caro a tutti quei della vallata.

Noi preti qui riuniti e tuoi fratelli, offriamo a te,                                      canonico osannato, gli auguri d’infiniti giorni belli.

Son tanti i luoghi dove hai seminato                                                                  la pace e gioia e fede senza orpelli.

È giusto, che dal Ciel tu venga amato”.                                                                                  (da Poesie di langa, di don Vincenzo Visca)

Ancora una volta imploriamo l’intercessione di don Giovanni Battista, dall’alto dei cieli dove canta le lodi del Signore per l’eternità, per ottenere sante vocazioni al sacerdozio per la nostra cara diocesi.

Sant’Agostino descriveva così il paradiso: «Là, vedremo, ameremo, canteremo». (cfr. La città di Dio, XXII, 30). Don Toso, Vedrai, quel volto che hai cercato e desiderato tutta la vita.

Amerai, perché sei stato creato per questo. Riconoscerai le relazioni che hai costruito sulla terra – non più intaccate dalle fragilità –, i tuoi cari, gli amici, tutti resi capaci di un amore sempre nuovo, perché di amore non si è mai sazi.

E Canterai per la gioia. Non ci sarà più limite di tempo e la gratuità non dovrà più guardarsi dai calcoli meschini di quaggiù.

Maria Regina degli Apostoli e Madre dei sacerdoti, Santa Margherita e San Bovo patroni di questa Parrocchia, accompagnino l’anima del nostro confratello in paradiso, al cospetto della misericordia di Dio e preghino per tutti noi pellegrini verso il cielo.

Amen.