E’ tornato alla Casa del Padre don Luigi Torrero

Ieri, giovedì 12 luglio, è tornato alla Casa del Padre don Luigi Torrero, sacerdote originario di S. Vittoria d’Alba.

La camera ardente sarà allestita nella Sala Provvidenza del Seminario dalle ore 11,00 di oggi 13 luglio.

La Veglia funebre sarà questa sera alle ore 18,00 in Seminario e alle ore 21,00 a S. Vittoria.

Il funerale sarà celebrato sabato mattina alle ore 10,00 in Cattedrale e i sacerdoti che parteciperanno potranno parcheggiare in Seminario da dove partirà il corteo funebre.

Nacque il 04 gennaio 1936 a Santa Vittoria d’Alba e, dopo gli studi nel Seminario di Alba, venne ordinato il 10 gennaio 1960 da S.E. Rev. Mons. Carlo Stoppa nella chiesa parrocchiale di Santa Vittoria.

Fu nominato vicecurato a S. Stefano Belbo fino al 1963. Poi dal 1 febbraio 1963 per quattro anni fu vicecurato a Canale e dal 1 ottobre 1967 fu vicecurato a Corneliano. Nel 1968 venne chiamato in Seminario con gli incarichi di insegnante e di economo; quest’ultimo incarico lo porterà avanti con dedizione per 43 anni.

Nel frattempo venne nominato parroco della parrocchia di Madonna di Como, frazione di Alba, incarico che resse dal 1 novembre 1972 al 1 dicembre 2007.

Il 1 dicembre 1992 venne anche nominato Canonico della Cattedrale.

Ricoverato, per motivi di salute, da alcuni anni nella Casa di Cura “La Residenza” di Rodello, terminò qui la sua vita terrena giovedì 12 luglio 2018. Ora vive nella pace del Signore Risorto.

OMELIA DEL VESCOVO IN OCCASIONE DELLE ESEQUIE DEL CAN. LUIGI TORRERO

SABATO 14 LUGLIO 2018 – CATTEDRALE DI ALBA

 

Carissimi, siamo in molti, soprattutto sacerdoti, raccolti questa mattina in Cattedrale per accompagnare nella preghiera il nostro caro confratello il Canonico don Luigi Torrero giunto al termine della sua vita terrena e tornato giovedì scorso, dopo un periodo di malattia e sofferenza alla casa del Padre.

Ogni volta che celebriamo l’eucarestia in occasione delle esequie vogliamo far risuonare con forza l’esclamazione che facciamo ad ogni S. Messa dopo la consacrazione: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nell’attesa della tua venuta”.

Questa professione di fede ci accompagna fin dal giorno del nostro Battesimo, e il cero pasquale, qui presente, ce lo ricorda, la luce di Cristo risorto e vivo è in mezzo a noi, segno di speranza e di resurrezione.

La Parola di Dio che abbiamo annunciato e ascoltato ci aiuta a comprendere ciò che stiamo vivendo ma anche la stessa vita del carissimo sacerdote don Luigi.

Nella prima lettura abbiamo udito il Profeta Isaia che alla “voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?”. Rispondeva: “Eccomi, manda me!”.

Sono convinto che queste parole di Isaia si applichino benissimo alla vita terrena di don Luigi, il quale già fin da ragazzo sentì questa voce del Signore che lo chiamava e con generosità disse il suo “eccomi, manda me!”, diventando così sacerdote giovanissimo e dedicando interamente la sua vita a Gesù che lo ha chiamato e alla Chiesa albese, che amava, in cui prestò il suo ministero.

Don Luigi, come abbiamo sentito durante la lettura del suo profilo biografico, fu essenzialmente un educatore e un pastore d’anime.

Gli oltre quarant’anni vissuti in seminario come economo e come insegnante gli permisero di essere a contatto con tanti giovani seminaristi e di essere così con il suo esempio di vita un autentico educatore.

Don Luigi fu anche pastore, Parroco per 35 anni della parrocchia “Madonna di Como”, una piccola comunità ma vivace e attiva che sicuramente ha potuto godere dello zelo e impegno pastorale di don Luigi.

Il suo impegno semplice ed umile ma costante ha permesso a questa comunità di crescere nella fede e nella conoscenza del Signore Gesù.

Nel Vangelo abbiamo ascoltato Gesù che ripeteva più volte “Non abbiate paura!” è un invito incoraggiante per ogni discepolo e in particolare per ogni ministro del Signore, in quanto nonostante le fatiche e le sofferenze che accompagnano la vita di ogni sacerdote, insieme a tante gioie e consolazioni spirituali, sappiamo che il Padre si prende cura dei suoi figli, specialmente dei suoi ministri. Quello che importa è essere testimoni fedeli di Cristo, che riconoscerà davanti al Padre i suoi veri discepoli, come avverrà per il nostro caro sacerdote don Luigi.

Don Luigi ha saputo rendere fecondo il suo ministero anche nel suo ultimo periodo di vita, vissuto nella sofferenza e nella malattia, ogni volta che lo incontravo a Rodello, oppure ultimamente anche in ospedale, coglievo in lui una grande serenità e soprattutto quella capacità di sorridere senza un lamento e desideroso, al mio invito, di raccogliersi in preghiera per affidarsi nuovamente alla misericordia di Dio.

Ringraziamo insieme il Signore per averci donato don Luigi, per la sua testimonianza e per il suo prezioso ministero di presbitero a favore della nostra Chiesa Diocesana, e imploriamo da Dio il dono di nuove vocazioni al ministero ordinato.

Affidiamo alla Vergine Maria, Regina degli apostoli e Madre dei sacerdoti, il nostro caro confratello don Luigi, affinché lo accompagni alla presenza del Padre Misericordioso e doni a lui il posto che Gesù risorto è andato a preparare per ogni servo buono e fedele per la vita eterna. Amen.