Il 21 maggio si festeggia, per volere di Papa Francesco, Maria Madre della Chiesa

Maggio richiama, nel cuore dei cristiani, la devozione alla Vergine Maria e la recita del santo Rosario. Molti cristiani oggi fanno consistere la devozione alla Madonna nel visitare ogni anno un santuario, in una generosa offerta a un santuario, nell’offrire dei fiori al suo altare; nel conservare un bel quadro; nel portare una medaglia al collo; in qualche Ave Maria nei momenti di dolore e di pericolo.

Tutte queste cose sono buone in sé; tutti segni di una certa devozione alla Madonna, ma non toccano la sostanza della vera devozione che, secondo san Bernardo, deve consistere in questo programma: “Maria sia nella tua mente perché tu abbia a imitarla. Maria sia sulla tua bocca perché tu abbia a invocarla. Maria sia nel tuo cuore perché tu abbia ad amarla”.

La vera devozione alla Madonna consiste nell’imitare la sua vita: di figlia, di sposa e di madre. Imitare le sue virtù: fede, amore, dolcezza, castità, preghiera, mortificazione, umiltà e obbedienza! Imitare la sua vita è una cosa possibile a tutti perché la sua vita è caratterizzata da tanta semplicità, laboriosità, fiducia piena nel Signore. Ancora fanciulla consacra la sua vita a Dio nel tempio, e quando il Signore, per mezzo dell’angelo, la chiama a essere la Madre di Gesù, con tutti i sacrifici inerenti, ella risponde con generosità: «Si faccia di me secondo la tua volontà». Frase che la Madonna ripeterà sovente nelle prove della  sua vita: a Betlemme, a Nazaret e sul Calvario.

Una vita “straordinaria nell’ordinario” spesa nei servizi più umili come cucinare, rammendare, pulire. Una vita illuminata dalla fede, sostenuta dalla preghiera e dal contatto con Dio. Una vita in cui non accade nulla di miracoloso, ma tutto scorre nella fiducia. Nell’imitazione della sua vita, delle sue virtù e dei suoi esempi mi pare ci sia la vera radice della devozione alla Madonna. Le nostre buone mamme ci insegnavano a fare i “fioretti” in onore della Madonna che consistevano in questo: offrire qualche sacrificio, in un atto di obbedienza, in un servizio in casa, in una mortificazione, a imitazione della Madonna.

Un altro momento importante della vera devozione alla Madonna consiste nella sua invocazione, preghiera. Il Rosario è una delle più eccellenti preghiere alla Madre del Signore. Perciò, attraverso i secoli, i santi, i sommi pontefici, hanno esortato i fedeli alla recita frequente del Rosario, preghiera di impronta biblica, incentrata sulla contemplazione degli eventi salvifici della vita di Cristo, cui fu strettamente associata la Vergine Maria.

Il Rosario è una preghiera contemplativa, la sua recita esige un ritmo tranquillo, per favorire la meditazione dei misteri della vita del Signore. Fu la Madonna che volle donare la corona del Rosario e l’ha ispirata a san Domenico di Guzman (fondatore dei Domenicani). La stessa la Vergine l’ha indicata: a Lourdes, a Fatima, a Pompei, a Banneux.

La sorpresa di questo mese di maggio.

Il mese di maggio 2018 ci porta una sorpresa che proviene dalla devozione di papa Francesco verso la Vergine Maria e nata sotto l’influsso dello Spirito Santo durante il clima del concilio Vaticano II: la beata Vergine Maria da invocare e celebrare come “Madre della Chiesa”. Quali sono le motivazioni di tale sorpresa? Senza dubbio, il desiderio di raccogliere l’eredità del Concilio e quella dei suoi predecessori (beato Paolo VI e san Giovanni Paolo II).

Il 21 novembre 1964, alla chiusura della terza sessione del concilio Vaticano II, Paolo VI, durante la solenne concelebrazione, proclamò Maria santissima «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei pastori, che la chiamano Madre amorosissima e stabilì che, con tale titolo soavissimo d’ora innanzi la Vergine venisse ancor più onorata e invocata da tutto il popolo cristiano». Onoltre, per volontà di Giovanni Paolo II la Madonna è venerata come Madre della Chiesa nelle litanie lauretane.

In attuazione della decisione di papa Francesco, con decreto del giorno 11 febbraio 2018, 160° anniversario della prima apparizione della Vergine a Lourdes, la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha disposto l’iscrizione della memoria della “Beata Vergine Maria Madre della Chiesa” nel calendario romano generale, cioè per tutta la Chiesa di rito romano, da celebrarsi il lunedì dopo Pentecoste. Per questo 2018 la celebrazione cadrà lunedì 21 maggio.

Tale memoria manifesta il suo intimo legame con la Pentecoste. Non possiamo, infatti, dimenticare che la Chiesa, nata dal cuore aperto di Cristo sul Calvario (e Maria era là), si manifesta al mondo proprio nella Pentecoste, uscendo dal cenacolo, dopo la discesa dello Spirito Santo (e Maria era pure là).

Riporto un pensiero di monsignor Natale Bussi espresso in una conferenza al clero nella tre-giorni del 1987: «È la prima volta – e il dirlo ci riempie l’animo di profonda commozione – che un Concilio ecumenico presenta una sintesi così vasta della dottrina cattolica circa il posto (funzione, presenza attiva) che Maria santissima occupa nel mistero di Cristo e della Chiesa». Ancora Bussi afferma: «Il cristiano che penetra e contempla il mistero di Cristo deve provare quello stupore di fede che Maria ha provato per prima. Stupore e sensazione di grande meraviglia che colpisce e lascia attoniti, quasi senza parole».

Il mese mariano e la memoria di Maria Madre della Chiesa ci invitano a vivere un particolare cammino di Chiesa, attingendo fede dalla fede di Maria, attingendo perseveranza dalla sua perseveranza, fedeltà dalla sua fedeltà, speranza dalla sua speranza. E così ci avviciniamo al Cristo risorto, quasi condotti per mano proprio da Maria che, come ai servi di Cana, ripete anche a noi: «Fate tutto quello che lui vi dirà».

don Gianni Burdese

DAL TODOCCO UN CANTO PER LA MADRE DELLA CHIESA

Il Papa ha istituito la memoria di Maria Madre della Chiesa, memoria liturgica posta nel lunedì dopo Pentecoste, in questo anno è il 21 maggio 2018. Abbiamo pensato di proporre una canto, semplice, nello stesso tempo richiama la presenza della Beata Vergine Maria nel Cenacolo, dono dello Spirito, sorgente di amore. Penso di cogliere anche i sentimenti della Commissione di Musica Sacra. Questo canto è facile da imparare. Da tempo risuona nel santuario del Todocco, i pellegrini l’hanno imparato con facilità.