La Fotogallery della festa dei popoli con il Vescovo Marco Brunetti

ALBA In occasione dell’Epifania, ad Alba sono state organizzate alcune iniziative promosse dall’Ufficio Migrantes per la Festa dei popoli. Venerdì 5 gennaio il salone di via Mandelli ha ospitato una tavola rotonda sul tema “Accogliere, proteggere, promuovere, integrare i migranti e i rifugiati”con il vescovo di Alba Marco Brunetti, il sindaco Maurizio Marello, don Paolo Rocca, direttore diocesano di Migrantes, don Luigi Alessandria, direttore della Caritas diocesana, gli operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII e Giovanni Allocco dell’Associazione Aurora.

Sabato 6 gennaio, Brunetti ha presieduto la messa in cattedrale a cui hanno partecipato attivamente gli stranieri provenienti da tutti i paesi della diocesi. Al termine della celebrazione eucaristica, i presenti si sono trasferiti nei locali dell’oratorio del duomo per il pranzo dell’amicizia.

L’Omelia della Messa per la festa dei popoli

“Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore”. Così recita il versetto alleluiatico del canto al Vangelo di oggi, in cui la Chiesa celebra la solennità dell’Epifania del Signore.

Abbiamo da poco celebrato la prima Epifania, cioè manifestazione, nel Natale del Signore, oggi questa seconda
Epifania apre l’orizzonte al mondo intero, a tutta l’umanità, rappresentata da quegli uomini sapienti che venivano dall’Oriente, seguendo una stella luminosa.

Oggi la Chiesa confessa la sua “cattolicità” cioè la sua missione universale, la Salvezza è per tutti, Gesù è venuto per ogni persona di buona volontà. I Magi arrivano da molto lontano, per giungere al luogo dove è
nato Gesù.

C’è un percorso interiore, molto impegnativo, che i Magi fanno ed è il lungo itinerario verso la vera fede.
Ora i Magi studiosi degli astri e scrutatori del cielo giunti a Betlemme trovano un bambino in braccio a sua Madre e capiscono che il suo sorriso era ben più luminoso della luce più sfolgorante delle stelle e del sole.

Questa è l’Epifania, ossia la “manifestazione” del vero volto di Dio. Questo cammino dei Magi verso la fede è ancora quello che dobbiamo compiere in questo nostro tempo. Sì, perché anche se siamo, o ci crediamo vicini, come pensavano di esserlo i Giudei e lo stesso Erode, siamo lontani come loro. Meglio: ci siamo allontanati a causa del nostro peccato ed egoismo.

Come i Magi avviciniamoci a quel Bambino deposto nella mangiatoia e ci renderemo conto quanto sia grande la nostra fede: un Dio così vicino, così umano e amorevole.

Sostiamo e adoriamo, non lasciamoci distrarre da mistiche orientali, dalla magia, dall’oroscopo, dal primo “santone” o veggente che ci sa avvolgere di parole come di fumo e approfittare della nostra fragilità umana, talvolta depredando delle loro sostanze famiglie intere.

Con i Magi anche noi vogliamo incontrare e adorare la Buona notizia fattasi umana tenerezza, soprattutto scopriamo fiduciosi un Dio così umano e vicino.

Questa scoperta e questa gioia del Bambino ritrovato è di tutti e per tutti, ragione per cui vogliamo celebrare la “Festa dei Popoli” e dire con le parole stesse del Salmo che abbiamo proclamato: “Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti”. Cristo con la sua venuta ha fatto dei due un solo popolo, abbattendo il muro di separazione e in Lui tutti siamo diventati fratelli e sorelle.

Gesù, Maria e Giuseppe accogliendo questi Magi, considerati stranieri per il popolo eletto di Israele, dimostrarono così che da quel giorno in avanti potremmo dire che si realizzano le parole di San Paolo: “Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio” (Ef.2,19).

Facciamo nostro il tema del messaggio che Papa Francesco ha scritto in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che verrà celebrata il prossimo 14 gennaio che ci chiede di “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.

Quattro verbi “fondati sui principi della dottrina della Chiesa”, che formano una “comune risposta” alle sfide poste dalle migrazioni contemporanee.

Un vero programma che la nostra Diocesi attraverso l’Ufficio per la Pastorale dei migranti e la Caritas vuole realizzare, affinché la gioia dell’incontro con Gesù sia condivisa da tutti i popoli della terra, oggi qui rappresentati. Il dono, che è Gesù stesso, condividiamolo fraternamente per un mondo di pace e di giustizia secondo il volere di Dio.

Amen.