Incontro Vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta – Susa 12 e 13 settembre

SUSA Sotto la presidenza dell’Arcivescovo Cesare Nosiglia, si sono riuniti, lo scorso 12 e 13 Settembre a Susa, i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta.

Dopo l’approvazione del verbale, il Presidente ha esposto la sua prolusione, introducendo e commentando l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Episcopale Permanente CEI (25-27 settembre). A seguire sono stati trattati i temi all’ordine del giorno dell’assemblea Cep.

Come primo contributo e dibattito, il presidente mons. Nosiglia e mons. Franco Giulio Brambilla (Novara) hanno informato sull’esperienza dei Centri “Amoris Laetitia”, a cominciare da quello di Torino, aperto anche alla Metropolia di Torino; sulle iniziative in atto di diocesi collaborative unite nella Metropolia di Vercelli e sulle analoghe iniziative nelle cinque diocesi del Cuneese. Gli interventi dei vescovi hanno sottolineato l’opportunità che le diocesi abbiano orientamenti comuni.

Quindi, mons. Francesco Ravinale (Asti) ha illustrato la situazione dell’accoglienza degli immigrati nella regione, dati statistici precisi alla mano, raffrontati con quelli nazionali e le articolate esperienze delle varie diocesi. L’importanza del ruolo educativo credente svolto dalla Caritas va di pari passo con la presa di coscienza che si tratta sempre di “persone”; inoltre è opportuno arrivare a dare un documento ufficiale di identificazione e l’aiuto reale nella ricerca di un lavoro. Sono state sottolineate dai vescovi le valutazioni a volte problematiche delle dislocazioni, rispetto allo spopolamento dei nostri piccoli centri e la necessità di onorare le leggi e di agire sempre con buon discernimento.

Nel pomeriggio del primo giorno di lavori, sono seguite le relazioni su “Casa Speranza” di Biella, con l’intervento di mons. Gabriele Mana (Biella) e dell’Arcivescovo Cesare Nosiglia. Sono stati notificati la conclusione del lavoro edilizio di adattamento, la presenza stabile dei responsabili, gli aiuti finanziari pervenuti e l’opportunità di una fattuale collaborazione di tutte le diocesi.

Mons. Guido Gallese (Alessandria) ha poi illustrato quanto si è fatto per la preparazione al Sinodo dei vescovi sui «giovani»: dall’incontro nazionale con papa Francesco, all’adesione delle proposte-interpellanze dell’Ufficio CEI, alle esperienze, alcune molto significative, delle diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta.

Successivamente è stata trasmessa una serie di veloci comunicazioni: sulla situazione delle Aggregazioni laicali (mons. Mana); sulla Caritas, esigenze e prospettive (mons. Ravinale); sul corso intensivo di aggiornamento biblico-archeologico 2018 (mons. Franco Lovignana); sul messaggio della Giornata sulla salute mentale (mons. Marco Brunetti). Infine si è tenuta la relazione di mons. Brambilla sul Ciclo di Specializzazione teologica e master connessi della Facoltà di Teologia sezione di Torino.

Il giorno successivo, 13 settembre, si sono svolti due momenti di riflessione di notevole importanza ed efficacia.

Innanzitutto la relazione sull’Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (dai 7 ai 12 anni). Hanno riferito mons. Alceste Catella (Casale Monferrato), don Michele Roselli e don Marco Gallo, facendo il punto sul loro impegno a partire dal settembre 2016, con il coinvolgimento del gruppo di lavoro della pastorale familiare e della commissione liturgica. Sono state enunciate le fondamentali esigenze emerse e le attività svolte nelle due mezze giornate di studio 2016-2017. Come prospettive future, si è proposto un questionario destinato alle Commissioni-Uffici catechistici, liturgici, di pastorale familiare delle diocesi; si prevede, inoltre, un Convegno nell’estate 2018. Si è quindi aperto un fecondo dibattito tra i vescovi, sintetizzabile in quattro enunciati orientativi: 1) passare dalla dottrina alla vita cristiana (determinante è fare l’esperienza dell’incontro personale con Gesù e vivere la sua compagnia); 2) fare in modo che si tratti di una vera scelta libera, seguita da un cammino-percorso; 3) rendere fondamentale il coinvolgimento delle famiglie e delle comunità cristiane; 4) valutazione ottima del lavoro congiunto di catechesi, liturgia, pastorale familiare, affinché il percorso conduca all’attuazione di scelte esperienziali umane-umanizzanti.

È seguito l’incontro, conclusivo per l’assemblea CEP, con la delegazione regionale di Azione Cattolica, preparato dall’invio di 4 allegati a ogni vescovo: – discorso di Papa Francesco (29 aprile u.s.);  – messaggio Presidenza CEI (20 marzo u.s.); – orientamenti nazionali associativi per il triennio 2017-2020; sintesi sul gruppo di lavoro “Fede e Politica”. Iniziato con la presentazione di mons. Mana, l’incontro è proseguito con l’esauriente illustrazione del delegato regionale Massimo Liffredo, a cui hanno fatto seguito il tracciato puntuale della figura dell’assistente spirituale di ACI da parte di don Gianluca Zurra e gli interventi di don Giovanni Pavin e di don Fiorenzo Lana, con testimonianze dei responsabili dei settori adulti, giovani, ragazzi. Successivamente, si è aperto un vivace dibattito tra tutti i vescovi, grati all’ACI, coscientizzata ulteriormente di essere associazione e non movimento: di qui i rilievi, i suggerimenti, gli auspici e gli incoraggiamenti per un percorso forte, umile e collaborativo.

+ Luciano Pacomio – vescovo delegato Cep per le Comunicazioni Sociali