Ricordo del Diacono permanente Andrea Magri

 
DIACONO ANDREA MAGRI

1 marzo 1943 – 27 novembre 2016

 

“Andiamo con gioia incontro al Signore”; con queste parole abbiamo pregato nell’Eucarestia di domenica scorsa, 27 novembre, prima Domenica di Avvento. E mentre noi celebravamo l’Eucarestia nelle nostre comunità parrocchiali, il diacono Andrea Magri andava incontro al Signore Gesù, che poneva fine alle sofferenze della malattia e lo chiamava ad entrare nel suo Regno.

Al Signore Gesù, alla testimonianza del suo Vangelo, all’amore ai fratelli, il diacono Andrea ha consacrato la sua vita, prima come laico, poi come ministro straordinario della Santa Comunione e infine come diacono permanente.

Andrea era di origine emiliana, nato a Migliarino il 1 marzo 1943. Rimasto orfano di padre in giovane età, era stato accolto nel Collegio degli Artigianelli di Torino, dove ha ricevuto un’educazione umana, cristiana e professionale, che lo ha avviato al mondo del lavoro.

Il diacono Andrea ha vissuto da giovane gli anni del Concilio Vaticano II. I Padri Conciliari avevano scritto che “I laici sono da Dio chiamati a contribuire, quasi dall’interno a modo di fermento, alla santificazione del mondo, esercitando il proprio ufficio sotto la guida dello spirito evangelico, e in questo modo a manifestare Cristo agli altri principalmente con la testimonianza della loro stessa vita e col fulgore della loro fede, della loro speranza e carità” (cfr. Lumen Gentium 31). Andrea ha incarnato queste parole nel matrimonio, nella famiglia, nel lavoro, nelle attività pastorali delle parrocchie in cui è vissuto. 

Anzitutto nella vocazione al matrimonio e alla famiglia. Il 21 novembre del 1965 ha celebrato il matrimonio con Maria Rizzin, e dalla loro unione sono nati due figli, Viscardo e Daniele. 

Sempre nello spirito del Concilio, il diacono Andrea ha testimoniato il Vangelo e i valori cristiani nella sua professione, come vigile nella Polizia Municipale di Torino, svolgendo il suo lavoro con dedizione e amore per la sua città.

Oltre alla famiglia e al lavoro, Andrea e la moglie Maria sono stati molto partecipi della vita parrocchiale e in questo clima è maturata per Andrea, già ministro straordinario della Santa Comunione, la vocazione al diaconato. Con molti sacrifici, tra gli impegni di famiglia e di lavoro, ha seguito i corsi di teologia e di formazione spirituale, ed è stato ordinato diacono permanente il 20 novembre 1983, dal cardinale Ballestrero, Ha svolto il suo servizio diaconale occupandosi in particolare della pastorale delle famiglie, dei gruppi del Vangelo, della cura per gli anziani e i malati. 

Nel 1998 la famiglia Magri si è trasferita qui a Treiso. Dopo alcuni mesi trascorsi ad organizzare questa nuova fase dell’esistenza ed a conoscere la nostra realtà diocesana, il diacono Andrea iniziava il suo servizio nella nostra Chiesa di Alba; era il primo diacono permanente nella nostra diocesi.

Dal vescovo Dho ha ricevuto l’incarico prima di collaboratore e poi di vicedirettore della Caritas diocesana; per alcuni anni fu anche responsabile della comunità dei giovani che facevano servizio civile presso la Caritas. Alla Caritas è ricordato come una persona molto paziente verso i bisognosi che bussavano alla porta del Centro di Ascolto e disponibile ad accettare tutti i servizi che gli venivano richiesti. 

Aveva iniziato anche a prestare servizio nella parrocchia di Treiso e in quella di San Cassiano in Alba. In queste parrocchie, il diacono Andrea ha collaborato con i parroci nel servizio liturgico, nell’animazione della preghiera, nella catechesi ai ragazzi e agli adulti, nella cura spirituale degli anziani e dei malati. 

Ma con l’avanzare degli anni, è giunta la stagione della sofferenza. Prima i problemi agli occhi e al cuore e infine il grave male che ha affrontato con pazienza, sottoponendosi alle cure mediche, sempre sostenuto da una grande fede e dall’amore solidale di sua moglie e della sua famiglia. 

Per la nostra Chiesa di Alba, il diacono Andrea rimane il testimone della vocazione al diaconato, che ha suscitato altre vocazioni a questo servizio, e con la sua vita di sposo, di padre, di nonno, di cristiano, che ha vissuto i valori del Vangelo, ha lasciato una bella testimonianza di fede per tutti.

Preghiamo il Signore Gesù perché accolga nel suo Regno questo buon servitore della Chiesa e anche a lui rivolga l’invito “Vieni, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore” (cfr. Matteo 25,21).